Coronavirus, la paura collettiva fa schizzare su Itunes il film “Contagion”

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Le persone sono ormai travolte da una sorta di isteria collettiva per il coronavirus proveniente da Wuhan, cittadina cinese in cui si è scatenato il focolaio. Tutto questo ha portato tantissimi a cercare informazioni sul web sui metodi di trasmissione del virus, anche attraverso fonti poco affidabili scientificamente. È il caso del film Contagion di Steven Soderbergh del 2011, passato in sordina all’epoca al punto da non essere disponibile in nessuno dei servizi streaming come Netflix o Amazon Prime. Ora il film vive grazie al coronavirus una “seconda giovinezza” tanto da essere tornato nella top 10 di Itunes negli USA e al 17esimo posto in quella italiana.



Ma qual è la trama di Contagion in cui tanti vedono un  riferimento al coronavirus? Una donna, interpretata dal premio Oscar Gwyneth Paltrow, torna a casa in Minnesota da un viaggio d’affari a Hong Kong. Sebbene mostri affaticamento e sintomi simili al freddo pensa che si tratti di semplice stanchezza da jet lag. Entro 24 ore, è morta, accanto al suo giovane figlio. Suo marito, interpretato da Matt Damon, è in qualche modo immune e sopravvive. Nell’ora successiva e 46 minuti, il film traccia cosa succede quando un micidiale virus nato in Cina diventa globale e porta al caos di massa mentre gli epidemiologi corrono per trovare un vaccino. Vi ricorda qualcosa? Si tratta praticamente del coronavirus che sta terrorizzando il mondo intero con i primi casi accertati anche in Francia e Germania. Martedì, il thriller è salito al n. 10 nella classifica del noleggio di film su iTunes negli USA, dove condivide lo spazio con titoli del momento come Joker (n. 1), Once Upon a Time in Hollywood (n. 3), Parasite (N. 4) e Hustlers (N. 8). È un’impresa rara e sicuramente deve la sua scalata all’attuale epidemia di coronavirus in Cina.

Coronavirus, paura a Disneyworld e censura per Chernobyl

Non si tratta del primo effetto collaterale legato al mondo dell’intrattenimento portato dal coronavirus, dato che per la prima volta è stato chiuso al pubblico per paura del contagio Disneyworld a Shangai. Ancor più curiosa la censura della serie pluripremiata Chernobyl, che non è stata rilasciata in Cina proprio per evitare parallelismi con l’epidemia che sta assalendo il paese.  Secondo gli ultimi rapporti, il coronavirus ha ucciso oltre 100 persone e si ritiene ci siano oltre 4.500 casi di contagio confermati a martedì, come riferisce il New York Times. Gli aeroporti degli Stati Uniti hanno ampliato le proiezioni e stanno testando i passeggeri in arrivo da quella parte del mondo. Il Centers for Disease Control and Prevention elenca i sintomi come febbre, tosse e respiro corto, con sintomi che si manifestano in soli due giorni o fino a 14 giorni dopo l’esposizione.