Coronavirus, anche Donato Carrisi chiede la riapertura delle librerie

Il nuovo decreto firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha portato alla chiusura di tutte le attività commerciali tranne quelle per beni di prima necessità per combattere il contagio da coronavirus, purtroppo quindi anche le librerie sono state costrette a tirare giù le serrande. In molti stanno ordinando libri a domicilio su Amazon, ma con la paura che l’emergenza continui anche oltre il termine delle 2 settimane in scadenza il prossimo 25 marzo diversi scrittori stanno condividendo un appello per riaprire quelli che sono luoghi di diffusione della cultura.

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Gepostet von Donato Carrisi am Dienstag, 17. März 2020

L’ultimo in ordine di tempo è l’apprezzato scrittore e regista Donato Carrisi, che ha condiviso un post in cui il collega Massimo Carlotto si chiede come sia possibile che la gente possa andare dal tabaccaio a comprare sigarette mentre non viene permesso di poter andare, con tutti gli accorgimenti e le precauzioni del caso, a comprare un buon libro. La polemica sulle librerie in realtà va avanti da alcuni giorni, ma al momento non è stata affrontata dal Governo.

La lettura di un romanzo o di un saggio può essere un ottimo modo per convincere le persone a restare nelle proprie abitazioni, misura raccomandata in tempo di coronavirus, e non tutti hanno vicino alle proprie abitazioni dei supermercati in cui sia previsto un reparto libri. Ci sono anche grandi difficoltà a reperire materiale di cancelleria, essenziale soprattutto per i ragazzi della scuola primaria, che potrebbe essere acquistato nelle librerie come ad esempio la Feltrinelli che vende anche prodotti di elettronica essenziali per lo smart  working.

Staremo a vedere se l’appello di Donato Carrisi verrà ascoltato, voi sareste favorevoli alla riapertura di librerie in tempo di coronavirus?

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