Tutte le bufale sugli usi non scientifici del cordone ombelicale | RICETTA ROSSA

L'intervista alla dottoressa Valentina Paolucci, pediatra e autrice del volume "Rinascere mamma"

06/12/2023 di Redazione Giornalettismo

Il web, come è noto, può essere sia uno strumento di informazione che uno di disinformazione. Lo raccontano, soprattutto, quei casi di fake news (alcune paradossali) che corrono lungo la rete e vengono diffusi (e amplificati) attraverso le principali piattaforme social. Informazioni non scientifiche, spesso figlie di credenze popolari, che rischiano di mettere a repentaglio la salute delle persone. Dagli adulti ai più piccoli. Tra gli argomenti che vengono citati maggiormente sui social, c’è il tema delle proprietà del cordone ombelicale. Tra falsi miti e narrazioni completamente false, in questa nuova puntata di Ricetta Rossa abbiamo intervistato la dottoressa Valentina Paolucci, pediatra e autrice del libro “Rinascere mamma” edito da Mondadori. Con lei abbiamo fatto un vero e proprio viaggio in tutte quelle considerazioni sbagliate che si sono sommate nel corso degli anni.

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Bufale che sono anche figlie di “emozioni” che rischiano di portare a comportamenti sbagliati: «Il cordone ombelicale fa parte di un sistema più ampio che è quello placentare che nutre e permette che il piccolino cresca nella pancia della mamma – ha spiegato la dottoressa Paolucci a Giornalettismo -. Quindi, nel momento in cui avviene il parto, per alcune coppie di genitori risulta un po’ difficile abbandonare questo organo che li ha accompagnati in tutta la gravidanza, insieme al bebè, proprio come una prima casa. Dunque, si tende un pochino a conservare alcuni frammenti, pensando che abbiano dei poteri sensazionali, sia dal punto di vista salutistico, sanitario che energetico».

Cordone ombelicale, tutte le bufale da smontare

Dunque, nulla di più sbagliato. Conservarlo, essiccarlo e mangiarlo non ha alcun effetto sul benessere sanitario di una persona. E, soprattutto, questi comportamenti limitano un altro aspetto che potrebbe essere fondamentale per altre cure e terapie: «Sfatiamo un mito: il cordone ombelicale non possiede nessuna proprietà per come viene utilizzato dai genitori. Ovvero l’essiccazione, la conservazione, oppure il mangiarlo. Sicuramente, invece, ha un’ottima proprietà se ci si affida alla scienza. Perché, in realtà, è la sede di cellule staminali che possono avere un impatto veramente importante per la salute pubblica».

Le cellule staminali, dunque, sono un elemento fondamentale per molti aspetti della salute di una persona nella collettività. Per questo motivo, come ci ha spiegato la dottoressa Paolucci, esistono due metodologie (scientifiche) di conservazione: «Al momento attuale, è possibile nel momento del parto scegliere di conservare cellule staminali del cordone ombelicale in due modalità. Una è quella in ambito nazionale, che consiglio fortemente, perché le cellule staminali contenute nel cordone (prelevate in maniera scientifica), possono essere una valida alternativa per le malattie oncoematologiche, che sappiamo essere curate con il trapianto del midollo osseo che, però, è molto più difficile da reperire. Quindi, vengono messe in delle banche nazionali, a disposizione di tutti i pazienti che ne potessero aver bisogno. Invece, poi ci sono delle banche private in cui si fa questa crioconservazione che, si ipotizza, potrà essere utile nel momento del bisogno. In realtà, non è dimostrato che si possano utilizzare queste cellule staminali, perché potrebbero portare con sé già il difetto che cerchiamo di correggere sul donatore stesso».

Infine, un appello: «Se vogliamo dare un valore reale a questo frammento di cordone ombelicale, è bene donare queste cellule staminali perché possono fare veramente la differenza per tantissime persone».

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