Il ministero di Di Maio convoca il sindaco di Genova sbagliato

27/09/2018 di Redazione

Una notizia che fa sorridere, in una situazione – quella dell’Ilva di Genova – che resta comunque difficile. Secondo quanto riportato nel documento pubblicato dalla testata online GenovaQuotidiana, il Ministero dello Sviluppo Economico – quello guidato dal leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio – avrebbe sbagliato la prima convocazione riguardante la riunione che si svolgerà oggi tra ministero, parti sociali, istituzioni locali e azienda sul tema dell’Ilva Cornigliano.

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Convocazione sindaco sbagliato a Genova per la riunione sull’Ilva

Sul tavolo ci saranno i temi del rinnovo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori, in modo particolare la cassa integrazione e il suo eventuale rinnovo. A essere invitati a Roma, presso la sede del ministero per lo Sviluppo Economico, alle ore 13.30 in via Molise numero 2, sono i rappresentanti della società Ilva (Enrico Laghi, Corrado Carrubba e Pietro Gnudi), il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, i rappresentanti sindacali di FIMCISL, FIOM CGIL, UILM/UIL e FAILMS. Oltre alle parti in causa e al presidente della Regione è stato convocato anche il sindaco di Genova.

Peccato che si tratti del sindaco sbagliato: la convocazione – inviata il 25 settembre 2018 – è arrivata per il primo cittadino Marco Doria, ovvero ex sindaco della città ligure. Attualmente, infatti, il sindaco «giusto» è Marco Bucci, che in questi ultimi giorni – vista l’immane tragedia del Ponte Morandi che ha colpito la sua città – è stato spesso al centro del dibattito politico italiano.

Marco Bucci, quello del «sono il sindaco, veda un po’ lei»

Una nuova beffa per il primo cittadino, dopo quella dell’intervista della giornalista di Sky che, all’indomani della tragedia del Ponte Morandi a Genova, gli fece una domanda senza riconoscerlo. Sui social network, la sua risposta «Sono il sindaco, veda un po’ lei» è diventata famosa, oggetto di meme e di video satirici.

Chissà se sarà altrettanto virale il clamoroso errore del ministero guidato da Luigi Di Maio. Per carità, lui questa volta non c’entra. Ma i tecnici e i funzionari che hanno redatto questa prima convocazione non si sono sottratti all’errore grossolano.

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