A che punto siamo con il contratto di governo (al 17%)
02/07/2019 di Gianmichele Laino
Sono passati circa 400 giorni dal varo dell’esecutivo di Giuseppe Conte, quello basato sul contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Si può già legittimamente pretendere un bilancio degli impegni rispettati, per capire a che punto del viaggio siamo. Viste soprattutto le recenti turbolenze tra i due partiti della maggioranza e visto l’orizzonte della legislatura che sembra assottigliarsi sempre di più, possiamo già percepire una sorta di sensazione di attesa e di rincorsa all’approvazione dei provvedimenti più urgenti prima del rompete le righe di una eventuale crisi di governo.
Contratto di governo: il 17% dei provvedimenti è stato approvato
Secondo una stima condotta da Reti (in collaborazione con Luiss Adoption Lab) e riportato dal Sole 24 Ore, al momento, il governo ha rispettato soltanto il 17% dei 265 impegni presi all’interno del contratto di governo. Il bilancio tra le due forze politiche predominanti è in pareggio: 13 provvedimenti voluti dalla Lega, 13 dal Movimento 5 Stelle e 17 punti condivisi.
Nonostante il pareggio nei numeri, tuttavia, la sostanza ci mostra una Lega in vantaggio rispetto al Movimento 5 Stelle. Innanzitutto, i provvedimenti più incisivi sono stati proprio quelli del Carroccio (con una sorta di cannibalizzazione dell’agenda di governo da parte della tematica dell’immigrazione) e anche laddove il provvedimento sia stato proposto dal Movimento 5 Stelle, la Lega è riuscita a inserire al suo interno le proprie priorità. Questo, dal punto di vista mediatico, ha determinato il ribaltamento delle forze in campo al quale si è assistito tra le elezioni del 4 marzo 2018 e le elezioni europee del 26 maggio 2019, con la Lega che ha superato la quota raggiunta dal M5S nella precedente tornata elettorale.
Gli orizzonti del contratto di governo
Ora, se la legislatura dovesse durare 5 anni, a questo ritmo, si andrebbe a toccare quasi il 100% delle proposte di governo stilate all’inizio dell’esperienza Lega-M5S. Ma è pur vero che, all’inizio, sono stati portati a termine i provvedimenti più sbrigativi, quelli su cui c’era maggiore convergenza tra le forze politiche. Inoltre, i litigi tra Lega e M5S difficilmente faranno durare a lungo la legislatura o, quantomeno, si assisterà alla formazione di una nuova maggioranza. Per questo, il dato di partenza è questo 17%. Che rischia di muoversi di poco.
FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI