Ma Conte si è veramente tagliato lo stipendio del 20%?

22/10/2018 di Enzo Boldi

Tra le tante parole spese nella due giorni dell’Italia Cinque Stelle del Circo Massimo è arrivata la rumorosa ammissione fatta dal premier Giuseppe Conte: «Bisogna dare l’esempio, vi do una notizia in anteprima, io stesso insediato mi sono decurtato del 20 % lo stipendio e ridotto la scorta». Una dichiarazione che ha generato il plauso di tutti i presenti. Ma è davvero così? Dai documenti presenti sul sito di Palazzo Chigi la realtà sembra essere un’altra.

Come denunciato su Twitter anche dal deputato del Pd Michele Anzaldi, la rivelazione fatta dal presidente del Consiglio non sembra essere molto attinente con la vera realtà dei fatti. I documenti presenti sul sito ufficiale di Palazzo Chigi mostrano come lo stipendio lordo portato a casa dal premier Conte sia lo stesso, al centesimo, di quello dei suoi predecessori: 117976,68 euro all’anno.

 


Lo stipendio del Premier Conte uguale a quello di Matteo Renzi

Quindi, a quanto pare dai documenti ufficiali presenti sul sito della Presidenza del Consiglio, l’indennità lorda annuale dovuta Giuseppe Conte sarebbe la stessa pagata negli anni precedenti a Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. Il documento, firmato dal capo del dipartimento per il personale di Palazzo Chigi, è datato 6 agosto. Il premier ha iniziato il suo incarico lo scorso 1 giugno. Quindi, la rivelazione di essersi tagliato lo stipendio non appena insidiato, sembra non essere realistica.

La differenza con Renzi è nelle indennità

L’unica diversificazione tra quel che risulta nel documento ufficiale sullo stipendio di Giuseppe Conte e le presidenze precedenti sembra essere una mancata seconda indennità. Secondo i documenti ufficiali pubblicati sul sito di Palazzo Chigi, Matteo Renzi – oltre allo stipendio di oltre 114mila euro – percepiva anche un’altro emolumento di poco meno di 10mila euro. Ora, secondo le carte ufficiali, Giuseppe Conte non riceve questa cifra aggiuntiva. È questa la rinuncia di cui parla il premier? Fosse così, però, sarebbe di gran lunga inferiore al 20% dichiarato in piazza a furor di popolo.

(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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