Conte spiega a Tommaso che a mandar via il virus ci pensa lui e che a Babbo Natale può chiedere un altro regalo
Il presidente del Consiglio mostra una mail che avrebbe ricevuto da un bambino di cinque anni
12/11/2020 di Redazione

Un bambino di 5 anni che invia attraverso pec una lettera a Giuseppe Conte (evidentemente preliminare rispetto a quella inviata attraverso un transfer internazionale direttamente a Babbo Natale) e il presidente del Consiglio che sceglie di dargli una risposta. È la storia che il premier ci racconta a proposito di un piccolo Tommaso, di 5 anni appunto, che avrebbe scritto al presidente del Consiglio per chiedere una autocertificazione speciale per Babbo Natale, in modo tale da poter portare nelle case degli italiani i regali.
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Conte risponde a Tommaso, la lettera su Babbo Natale
Il piccolo Tommaso – con grande proprietà di linguaggio per essere un bambino che non è nemmeno in prima elementare – ha spiegato al presidente del Consiglio che abita a Cesano Maderno e che metterà sotto l’albero di Natale (oltre al latte caldo con i biscotti) anche un flacone di gel igienizzante, in modo tale da proteggere meglio il vecchio benefattore.
Conte risponde a Tommaso e promette che ad allontanare il coronavirus ci pensa lui e non Babbo Natale
Giuseppe Conte – utilizzando un vecchio topos della letteratura politica – risponde al giovanissimo interlocutore, assicurando che Babbo Natale ha già a disposizione un’autocertificazione internazionale. Ma il presidente del Consiglio fa di più: non solo offre le sue personalissime rassicurazioni da capo del governo, ma assicura anche di aver “raccomandato” il piccolo bambino allo stesso Babbo Natale, garantendo sulla sua bontà.
E infine, da ottimo pater familias, promette anche un’altra cosa, forse la più complessa:
«Ho saputo anche che vuoi chiedere a Babbo Natale di mandare via il coronavirus. Non sprecare l’occasione di chiedere un regalo in più. A cacciare via il coronavirus ci riusciremo noi adulti, tutti insieme. Così tu e i tuoi compagni potrete tornare presto a giocare liberi e felici e ad abbracciarvi tutti. Spensierati come sempre».
Nel caso dovesse andar male, potremmo sempre rifarci con la Befana.