Meloni parla di «metodi di comunicazione da regime», mentre sui social rifioriscono i nostalgici di Mussolini

Ah, quando c’era lui: il Coronavirus avrebbe tremato, tutto sarebbe stato chiuso per tempo (anche se, a questo punto, i treni non sarebbero più arrivati in orario), saremmo stati meglio nonostante si stesse peggio. Insomma, secondo i benpensanti nostalgici dei social, oggi servirebbero un paio di pasticche Dux al dì per liberarci dal Covid-19. Il nome di Mussolini, infatti, è tornato a essere tra le tendenze di Twitter (come ciclicamente accade) dopo il video-messaggio di Giuseppe Conte. Ma oltre al parallelo Conte-Mussolini, c’è anche altro. E, proprio su questa comunicazione da parte del presidente del Consiglio, anche Giorgia Meloni ha avuto molto da ridire (per carità, non citando il duce) parlando apertamente di «metodi di comunicazione da regime totalitario».

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Partiamo dal parere di Giorgia Meloni sulle scelte comunicative fatte da Giuseppe Conte e dal governo. «Intollerabili i metodi di comunicazione da regime totalitario utilizzati dal Governo per l’emergenza coronavirus: dichiarazioni trasmesse in orari improbabili, con continui ritardi e attraverso la pagina personale di Giuseppe Conte su Facebook, come se in Italia non esistessero le Istituzioni, la televisione di Stato e la stampa – scrive la leader di Fratelli d’Italia su Facebook -. Tutto questo non fa che peggiorare il senso di insicurezza, ansia e incomprensione da parte di tutti noi. Gli italiani non sanno quali attività saranno aperte e quali chiuse domani, perché nessuno ha visto uno straccio di decreto».

Gli orari delle comunicazioni

Sulla scelta degli orari, Giorgia Meloni ha ragione. Sta di fatto, però, che le conferenze o video-messaggi social di Giuseppe Conte arrivano sempre al termine di incontri. Era accaduto con la chiusura delle scuole ed è successo anche sabato sera con il filmato andato in onda così tardi dopo il colloquio con i sindacati e le parti sociali. Inoltre, come annunciato dallo stesso presidente del Consiglio, il tutto sarà definito oggi e il provvedimento entrerà in vigore lunedì. Quindi, fino alle 24 di domenica 22 marzo, sono valide le limitazioni imposte con i precedenti Dpcm.

Conte-Mussolini, il parallelo dei nostalgici

Lasciando da parte la presa di posizione di Giorgia Meloni, occupiamoci di quel che accade sui social. I nostalgici sono tornati all’azione e il nome del duce è rientrato tra i trend topic di questa prima domenica di primavera. Oltre a fiori, quindi, rifioriscono anche vecchi sentimenti. C’è chi sostiene un parallelo Conte-Mussolini, ovviamente ammiccando al rimpianto per la non presenza del duce. Poi c’è chi sottolinea come Mussolini (che in realtà è sempre stato dalla parte delle grandi industrie, lo dice la storia) avrebbe preso sicuramente scelte più severe ed efficaci. Ah, quando c’era lui. Ah, se ci fosse lui. Beh, avrebbe 136 anni.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Giorgia Meloni)

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