Conte cambia idea sull’esito del Consiglio europeo (dopo aver ascoltato le parole di Salvini)
29/06/2018 di Redazione
Il vertice del Consiglio europeo sulle migrazioni si è concluso a tarda notte e il premier Giuseppe Conte, nell’annunciare il buon esito dell’incontro, ha voluto ringraziare i giornalisti presenti. Il documento firmato in un primo momento ha fatto esultare il primo ministro: “È stato un negoziato lungo, ma da oggi l’Italia non è più sola“.
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Conte, passo indietro su esito Consiglio europeo
I sorrisi sono stati molti. Tuttavia, la ricollocazione su base volontaria, accolta con soddisfazione dal gruppo di Visegrad (chissà perché), ha fatto storcere lo sguardo al ministro degli Interni Matteo Salvini. E, di riflesso, lo stesso Conte che ha corretto il tiro sul vertice cambiando idea e adottanto un punto di vista più realista.
Arriviamo a questo Consiglio EU con proposte ragionevoli e in linea con spirito e principi europei.
In questi anni l’Italia ha ricevuto manifestazioni di solidarietà a parole. Ora basta. Questa è l’occasione in cui tutti possono finalmente dimostrare la solidarietà con i fatti.
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 28 giugno 2018
Conte, marcia indietro dopo parole Salvini
“Non mi fido delle parole, aspetto i fatti – ha commentato Salvini da Massimo Giannini a Circo Massimo su Radio Capital – l’Italia torna protagonista, finalmente l’Europa è stata costretta ad accettare la discussione su una nostra proposta. Complimenti a Conte“.
Conte ha solo incassato le promesse di un’accoglienza che dovrebbe essere più europea: “Certo, se avessi scritto io il testo qualcosa l’avrei fatta diversamente, ma non da solo: eravamo in ventotto“. Quel diversamente è molto probabile che si riferisca alla suddivisione per quote volontarie.
Dall’estero, inoltre, non arrivano segnali positivi. Il gruppo di Visegrad, guidato da Orban, è il vero vincitore della partita.
Anche le parole del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron promettono di fare molto rumore: “L’accordo sui migranti raggiunto nella notte tra i Paesi Ue coniuga responsabilità e solidarietà. La responsabilità è dei Paesi di primo arrivo. Accettiamo la mutualizzazione dell’organizzazione e i finanziamenti europei. I centri di accoglienza nella Ue sono su base volontaria, vanno fatti nei paesi di primo ingresso, sta a loro dire se si candidano ad aprirli“. Qua è chiara l’intenzione di far passare la Francia non come Paese di primo arrivo.
(Foto credits: Ansa)