Giuseppe Conte chiede scusa a Mattarella per gli insulti al fratello

06/06/2018 di Redazione

Giuseppe Conte ha voluto salutare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento alla Camera dei Deputati, nella giornata in cui verosimilmente otterrà il voto di fiducia a Montecitorio. Inoltre, il presidente del Consiglio ha chiarito un aspetto che era rimasto in sospeso dopo il suo primo giro di visite al Quirinale. Dopo la rinuncia di Conte, in seguito al veto di Mattarella su Paolo Savona come ministro dell’Economia, il presidente della Repubblica era stato preso di mira dagli haters del web. Anche se non sono mancate le polemiche.

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Conte chiede scusa Mattarella, il passaggio nella replica alla Camera

In molti avevano rivolto insulti a Mattarella e avevano infangato la memoria del fratello del presidente della Repubblica, Piersanti Mattarella, ucciso in un agguato di mafia mentre era presidente della Regione Sicilia.

«Rivolgo un saluto al presidente della Repubblica in quanto garante dell’unità nazionale. Nell’ambito delle sue prerogative costituzionali ha presieduto all’attività di formazione di questo governo, gli sono doverosamente grato per tutto quanto ha fatto sin qui – ha affermato Giuseppe Conte -. Nessuno vuol disconoscere ciò che è stato fatto dal governo uscente sul punto, dobbiamo lavorare tutti uniti. Anzi, una delle cose che più mi ha addolorato è stato quando c’è stato un attacco alla memoria di un suo congiunto, è stata una cosa che mi è davvero dispiaciuta».

Fiducia alla Camera, Conte chiede scusa Mattarella

Il chiarimento da parte del presidente del Consiglio sembra doveroso. In molti avevano messo in correlazione la sua rinuncia con lo shitstorm della rete rivolto al presidente della Repubblica, per il quale era stata addirittura avanzata una improbabile richiesta di impeachment da parte del leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio.

Tuttavia, il non aver pronunciato direttamente in Aula il nome di Piersanti Mattarella, dopo il chiaro riferimento fatto da Giuseppe Conte, ha provocato l’ira – in modo particolare – del Partito Democratico. Il capogruppo alla Camera Graziano Delrio ha fatto in proposito un durissimo intervento, sottolineando come il «congiunto» del presidente Mattarella si chiamasse Piersanti: «Lei ha detto di non ricordare il suo nome – ha detto Delrio -, l’aiuto io: si chiama Piersanti, Piersanti». L’esponente dem ha ricevuto gli applausi dell’Aula, specialmente dai banchi dell’opposizione.

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