Conte prende l’aereo di Stato per il G7, la contorta spiegazione del M5S sull’assenza di voli per il Canada

08/06/2018 di Redazione

Primo viaggio internazionale per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, prima grana scoppiata in casa M5S. In una nota, la comunicazione pentastellata ha fatto sapere che il premier «viaggerà su un aereo di Stato ma non ‘quello di Renzi’, nonostante il tentativo fino all’ultimo di provare ad organizzare la trasferta con voli di linea». L’occasione, ovviamente, è quella del G7 che si svolgerà a partire da oggi nella località canadese di Charlevoix, nello stato del Quebec.

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Conte aereo blu per il Quebec, la precisazione sul veicolo di Renzi

Secondo lo staff della comunicazione del Movimento 5 Stelle, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è visto costretto a rinunciare al volo di linea per una serie di motivazioni. La soluzione sarebbe stata resa complicata dal tempo necessario, causa scali, per raggiungere la destinazione canadese e per «l’esigua disponibilità di posti sui voli delle tradizionali compagnie per una partenza quasi ‘last minute’ che ‘sarebbe costata di più’» – secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ansa.

Tuttavia, hanno precisato i 5 Stelle, il mezzo di trasporto utilizzato non è «l’aereo di Renzi», ovvero l’Airbus di Etihad preso a noleggio dallo Stato italiano fino al 2023. In effetti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è salito su un aereo che lo Stato italiano utilizzava in precedenza, un A319 Cj, che, però, ha un consumo più elevato di carburante rispetto all’Airbus di Ethiad e costringe l’equipaggio a fare scalo ogni sei ore circa. Insomma, indipendentemente dal fatto di prendere o meno «l’aereo di Renzi» (che l’Italia continuerà comunque a pagare fino al 2023), la scelta non sarà comunque low cost.

Conte aereo blu, la spiegazione sull’impossibilità di prendere i voli di linea

In più, c’è qualche dubbio anche sulle modalità organizzative del viaggio. Il G7 era in programma da diverso tempo e Giuseppe Conte ha accettato nuovamente l’incarico il 31 maggio. Dal momento che il voto di fiducia sarebbe stato scontato, lo staff della presidenza, pur tra altri mille affari da sbrigare, avrebbe avuto un certo margine nell’organizzare la trasferta. Vero è che, oltre a Giuseppe Conte, a viaggiare ci sarebbero stati tutti i membri della sua squadra e che, per assicurare le minime misure di sicurezza, sarebbe stato necessario prenotare gran parte dei posti su un qualsiasi aereo di linea.

Un’operazione che ha comunque dei costi elevati. Dunque, non c’è alcun aspetto negativo nell’utilizzare un volo di Stato, proprio per evitare problemi logistici come questi. Una volta al governo, evidentemente, il Movimento 5 Stelle si è reso conto di quanto possa essere più semplice (e addirittura più economico) sfruttare il cosiddetto aereo blu. Tuttavia, viste le battaglie precedenti dei pentastellati sui voli di Stato, questa giustificazione offerta alla stampa suona davvero come paradossale.

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