La mappa delle regioni italiane in cui si raggiungerà il contagio zero: in Lombardia, previsto il 3 agosto

La premessa è doverosa. I modelli matematici sul contagio zero nelle regioni fanno riferimento ai dati raccolti fino al 15 maggio, quando cioè si potevano vedere al massimo gli effetti del preliminare della fase 2, quella iniziata il 4 maggio con il blocco del lockdown totale. Eppure, quella data resta ancora troppo vicina nel tempo per capire quanto abbia impattato nella curva del contagio e, inoltre, a tutto il resto si è aggiunto lo sblocco delle attività commerciali a partire dal 18 maggio (che, per forza di cose, non è stato esaminato nello studio). In ogni caso l’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane presso l’università Cattolica di Roma – coordinato da Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute – ha fornito alcune indicazioni sul monitoraggio del contagio nei vari territori italiani, offrendo una previsione sul raggiungimento della soglia zero della diffusione del Coronavirus.

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Contagio zero nelle regioni: la classifica

I primi territori a raggiungere il contagio zero nelle regioni saranno le province autonome di Bolzano e Trento che, in base al modello, potranno trascorrere giorni più tranquilli a partire rispettivamente dal 21 e dal 22 maggio. Il 22 maggio sarà il giorno del contagio zero anche per la regione Calabria. Il 23 maggio toccherà all’Umbria, il 26 maggio alla Basilicata, il 28 maggio alla Valle D’Aosta, il 1° giugno all’Abruzzo, il 3 giugno alla Campania e alla Puglia, il 6 giugno alla Toscana e alla Sicilia, il 9 giugno al Veneto, il 12 giugno al Friuli Venezia Giulia, il 17 giugno al Lazio, il 22 giugno all’Emilia-Romagna, il 23 giugno alle Marche, il 24 giugno a Liguria e Sardegna, il 26 giugno al Piemonte e il 3 agosto in Lombardia, fanalino di coda di questa speciale classifica.

Il contagio zero prevede che per diversi giorni nella stessa regione non si registrino nuovi casi. In diverse regioni italiane, per due/tre giorni consecutivi si è raggiunto questo dato, ma qualche giorno dopo nuovi focolai lo hanno smentito. Per questo occorre ancora aspettare e, soprattutto, occorre sperare che le nuove riaperture non abbiano condizionato questa tabella di marcia.

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