Processo Consip: chiesta l’archiviazione per Tiziano Renzi

29/10/2018 di Redazione

La procura di Roma ha chiuso la maxi indagine sul caso Consip. Rischiano il processo l’ex ministro dello Sport Luca Lotti (per favoreggiamento) e altre sei persone, tra imprenditori e generali dell’Arma dei carabinieri. Chiesta l’archiviazione, invece, per Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio, accusato di traffico d’influenze in uno dei filoni dell’inchiesta.

Consip, i due filoni d’indagine e la richiesta di archiviazione per Tiziano Renzi

Il caso Consip si è sempre articolato in due filoni d’inchiesta. Nel primo, la società che si occupa di gran parte degli acquisti della pubblica amministrazione è al centro di un’indagine per una presunta corruzione con tanto di scambio di denaro. In questo filone, appunto, era stato coinvolto il padre dell’ex presidente del consiglio nonché ex segretario del Partito Democratico Matteo Renzi.

Nel secondo filone d’inchiesta, invece, l’ex ministro dello Sport e sottosegretario Luca Lotti sarebbe stato al centro di uno scambio di informazioni con gli stessi vertici della Consip, ai quali avrebbe rivelato l’esistenza di alcune indagini nei loro confronti.

Chi rischia il processo Consip

La richiesta di archiviazione arriva dopo che, in questi mesi, le ipotesi investigative erano arrivate a disegnare un quadro di questo tipo: l’imprenditore Alfredo Romeo, secondo i magistrati, avrebbe promesso dei soldi per aver modo di incontrare Tiziano Renzi e far sì che questi, a sua volta, facesse pressioni su CONSIP.

Ora, insieme a Luca Lotti, rischiano il processo il generale Tullio Del Sette, il generale dell’Arma Emanuele Saltalamacchia e Filippo Vannoni, ex consigliere economico di Palazzo Chigi, mentre l’imprenditore Carlo Russo è indagato per millantato credito.

Il commento di Matteo Renzi alla decisione

Immediate le parole di commento di Matteo Renzi, che è stato più volte attaccato dal punto di vista politico per le vicende legate al padre: «Oggi più che mai il tempo è galantuomo» – ha detto l’ex presidente del Consiglio in un tweet.

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