Matteo Salvini se la prende con il consigliere comunale di Napoli che ha bisogno dell’interprete

Lui si chiama Fernando Viraj Prasanna ed è il primo consigliere comunale extracomunitario della città di Napoli. Il suo debutto a Palazzo San Giacomo, fortemente voluto dal sindaco Luigi De Magistris, si è registrato lo scorso 24 luglio. Regolarmente eletto, con 504 voti, totalizzati per la maggioranza nei seggi della seconda e terza municipalità, Prasanna soddisfa ogni requisito richiesto da Palazzo San Giacomo: residenza a Napoli, regolare permesso di soggiorno e assenza di misure penali a carico.

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Consigliere Napoli con interprete, la protesta di Matteo Salvini

Eppure, questa cosa non piace a Matteo Salvini che – sui suoi canali social – ha pesantemente criticato la misura. Prendendo in giro il consigliere che, per effettuare il suo primo intervento, ha richiesto il supporto di un interprete. «A Napoli, il “consigliere comunale per gli extracomunitari” voluto dalla sinistra e da De Magistris ha un problema – ha scritto il ministro dell’Interno sui suoi canali social -: ha bisogno dell’interprete perché non parla italiano! No comment…».

Ovviamente, il post ha fatto il pieno di like. Ma le parole del leader della Lega non sono affatto piaciute alla comunità partenopea, che ha sottolineato sia il diritto di rappresentanza degli extracomunitari a Napoli, sia la scelta di avvalersi dell’interprete per comunicare meglio con gli altri membri del consiglio comunale.

Consigliere Napoli con interprete, la difesa di Palazzo San Giacomo

«Può capitare che un extracomunitario validamente eletto chieda, a suo ausilio e senza oneri pubblici, un traduttore – ha detto il presidente del consiglio comunale di Napoli Alessandro Fucito -. Del resto si tratta di conoscere e praticare la Costituzione ovvero la possibilità di poter svolgere liberamente un mandato elettivo. Dispiace che le istituzioni repubblicane siano abitate anche da chi ignora la Costituzione».

La proposta di dotare il consigliere comunale di un interprete era stata avanzata dallo stesso Fucito e tutti i rappresentanti a Palazzo San Giacomo si sono espressi a favore, facendo passare il provvedimento all’unanimità. La cosa, evidentemente, ha creato qualche disturbo a Salvini che non ha perso l’occasione per sollevare l’ennesima polemica populista sui social network.

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