Sorpresa al Congresso della famiglia di Verona: spunta una senatrice M5S

Sono giorni che Di Maio, e ogni esponente pentastellato che conta, si dissocia dal Congresso della Famiglia di Verona. Promosso dall’alleato leghista, il Congresso appare per l’M5S come la classica “polpetta avvelenata” preparata dalla scaltra sponda leghista. Una vicenda che aveva causato, appena qualche giorno fa, non poche polemiche, quando ci si è reso conto che sulla manifestazione aleggiava anche il patrocinio di Palazzo Chigi, una ‘gaffe’ dalla quale i pentastellati si sono salvati in corner grazie al dietrofront estemporaneo del Premier Conte.

Una distanza ribadita oggi anche dal blog delle stelle che ribadisce: «Come gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle di Camera e Senato, affermiamo con orgoglio che siamo lontani anni luce dalla visione degli organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie che si tiene a Verona nelle giornate del 29, 30 e 31 marzo» a cui seguono motivo di merito che separano i pentastellati dal forum di Verona come le posizioni su aborto, divorzio, ruolo della donna e affidamento ai minori. Ma le polpette avvelenate, si sa, sono spesso molto saporite e anche questa volta l’M5S è riuscito a strapparsi.

Tiziana Drago, la senatrice ‘pro-famiglia tradizionale’

A rompere il fronte pentastellato ci ha pensato Tiziana Drago, senatrice catanese classe ’69, che si è presentata autonomamente a Verona  con dichiarazioni che la dicono lunga sull’adesione di molti parlamentari alla linea della direzione: “Sono presente qui per scelta personale e non vi nascondo che non è stata una decisione facile, ma vorrei rassicurarvi: il M5s non è quella realtà collegata solo alle dichiarazioni di questi ultimi giorni, vi sono senatori e deputati che hanno aperture verso la famiglia naturale“.

La senatrice ha poi parlato anche di “opposti estremismi”, motivando così la sua adesione al Congresso: «Devo confessare che all’ inizio avevo deciso di non essere presente perché qui al Congresso espressione di posizioni estremiste, ma in questi giorni ho visto che gli estremismi sono da ambo le parti ed ecco perché ho deciso di partecipare». Ha poi spiegato Tiziana Drago, dal palco del Congresso: «Nel contratto di governo non ci sono i temi etici perché sono temi divisivi tra le due forze, ma ciò non toglie che si possano trovare punti di incontro». Un’apertura sui temi etici, sui quali Conte e Di Maio hanno spesso frenato, destinata quantomeno a far discutere.

(foto di copertina: ANSA/FILIPPO VENEZIA)

Share this article