Dazn potrebbe fermare la doppia utenza contemporanea per lo stesso abbonamento
L'indiscrezione è stata riportata dal Sole 24 Ore e potrebbe mettere fine al meccanismo della concurrency
09/11/2021 di Redazione
Se l’indiscrezione riportata dal Sole 24 Ore dovesse essere confermata, si attende una nuova ondata di malumori rispetto al servizio offerto da Dazn per mandare in onda in esclusiva tutte le partite della Serie A per i prossimi tre anni. La piattaforma di streaming, infatti, starebbe ripensando al meccanismo delle utenze e delle contemporaneità di visione contenute all’interno dei termini e delle condizioni di utilizzo. Stiamo parlando, in modo particolare, della concurrency Dazn, ovvero della possibilità che – a partire da un medesimo abbonamento – due utenti in ambito familiare possano guardare in contemporanea la partita o due eventi distinti sulla stessa piattaforma e con lo stesso ID dell’abbonamento. Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, la società che si è aggiudicata i diritti di trasmissione della Serie A sarebbe a un passo dall’abbandonare uno degli aspetti fin qui più apprezzati della sua offerta: proprio quella possibilità di vedere la piattaforma, con lo stesso abbonamento, su due dispositivi diversi in contemporanea.
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Concurrency Dazn, possibile stop alla visione contemporanea con lo stesso abbonamento
Sia chiaro: questa ipotesi non bloccherebbe la possibilità di visualizzare gli eventi da due dispositivi in diversi momenti della giornata di Serie A. Per intenderci: potrebbe non essere possibile guardare da una smart tv e da tablet due eventi in contemporanea alle 15 di domenica. Ma l’abbonamento dovrebbe continuare a prevedere la possibilità di assistere a un evento diverso da due dispositivi (ad esempio, una partita delle 15 di domenica da smart tv e il posticipo delle 20.45 da tablet). È il meccanismo della concurrency, appunto, della compresenza – in contemporanea di uno stesso abbonamento in grado di assistere a due eventi diversi. Si tratta di un fenomeno che aveva già fatto storcere il naso ai piani alti della Lega Serie A perché non avrebbe dato – a giudizio della governance – il giusto valore ai diritti televisivi. D’altro canto potrebbe essere uno strumento di Dazn utilizzato per la lotta all’utilizzo non corretto dei propri abbonamenti.
I termini e le condizioni di utilizzo specificano, infatti, che la concurrency Dazn deve avvenire nell’ambito familiare. Ma il concetto – come si può immaginare – risulta essere troppo vago. Dunque, la possibilità di condivisione di uno stesso abbonamento aumenta, portando anche a determinare uno slancio inferiore alle attese rispetto alla campagna di sottoscrizione del servizio. Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, Dazn sarebbe in fase di comunicazione della novità ai suoi abbonati che, visto il cambiamento dei termini e delle condizioni di utilizzo, potrebbero avere la possibilità di recesso (comunque prevista a ogni mese dalla stessa azienda). Il timing non è ancora chiaro, ma – sempre secondo la stessa fonte – è possibile che il sistema di annullamento del meccanismo di concurrency possa entrare a regime da metà dicembre. Su questo argomento, Dazn non ha ancora rilasciato dichiarazioni.