Pd e M5S litigano (anche) sulla data del concorso straordinario per la Scuola

I dem chiedono lo slittamento (a Natale), i pentastellati dicono di no

28/09/2020 di Enzo Boldi

Passate le elezioni, tornano le tensioni all’interno della maggioranza. L’ultimo argomento che sta dividendo Movimento 5 Stelle e Partito Democratico è la data del Concorso Scuola. Il Ministero dell’Istruzione ha individuata nella data del 22 ottobre l’avvio della prova scritta destinata a docenti (delle scuole medie e superiori) con almeno tre anni di attività a partire dal 2008. In ballo ci sono 32mila posti, mentre hanno presentato richiesta di partecipazione più del doppio degli insegnanti. I tempi ristretti e la situazione sanitaria in Italia hanno portato a due posizioni opposte nella maggioranza.

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L’ufficialità arriverà martedì, con la pubblicazione della data ufficiale (22 ottobre) in Gazzetta Ufficiale. Il Pd chiede al Ministero (e al M5S) ulteriori ore di riflessione sui giorni decisi, invitando a pensare a un rinvio della prova scritta (che non sarà più a crocetta, ma con domande a risposte aperte) del concorso Scuola. Saltata la prova orale, per via del Coronavirus, questa è stata la scelta del Ministero guidato da Lucia Azzolina. Ma sembrano esserci delle criticità mosse sia dalle opposizioni che dagli alleati di governo.

Le richieste del Partito Democratico

«Farlo ora significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale; fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ogni ripensamento è possibile, la decisione spetta al ministero dell’Istruzione». E a parlare non è una parlamentare qualsiasi, ma Camilla Sgambato, la responsabile Scuola del Partito Democratico.

La risposta del Movimento 5 Stelle

Ma il Movimento 5 Stelle alza le barricate e dice no: «Respingiamo al mittente la proposta di rinviare il concorso straordinario per la scuola giunta oggi dalla responsabile scuola del Partito Democratico. Fosse stato per noi avremmo fatto tenere le prove ad agosto (o un concorso ordinario per tutti), ma con il superamento del test a crocette e l’introduzione della prova a risposta aperta abbiamo concordato il procrastinarsi della data all’autunno. Ora che siamo in dirittura d’arrivo per l’inizio delle prove, previsto per il 22 ottobre, un ulteriore rinvio sarebbe una presa in giro per gli oltre 60.000 candidati, senza contare il mezzo milione di candidati al concorso ordinario che verrebbe di conseguenza spostato in avanti. Non possiamo permetterlo».

Le criticità dei sindacati sul Concorso Scuola

E i temi in ballo sono molti. La data individuata, infatti, ha palesato le critiche dei sindacati della scuola che hanno sottolineato come non sia stata prevista, per esempio, la prova suppletiva per tutti quegli insegnanti che – in linea con il tempo che stiamo vivendo – potrebbero essere sottoposti alla quarantena e isolamento dopo il caso di positività in una delle loro classi. Inoltre, altro aspetto da non tralasciare, c’è il tema del concorso durante il periodo scolastico: molti dei 64mila docenti che parteciperanno alla prova scritta stanno attualmente insegnando. La loro presenza al concorso comporterebbe un’assenza da scuola. E alcune classi rischiano di rimanere scoperte.

(foto di copertina: da Pixabay)

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