Commissioni Senato, l’Ala di Verdini incassa tre vicepresidenze. Trasporti, maggioranza ko: bis per Matteoli (Fi)

21/01/2016 di Alberto Sofia

Sembrava una partita già chiusa, ma il via libera alle Riforme costituzionali, con il voto decisivo di verdiniani, “Fare” (Tosi) e di due dissidenti Fi per raggiungere la maggioranza assoluta, ha allungato la partita sul rinnovo degli incarichi delle commissioni al Senato. Comprese le vice-presidenze. E non sono nemmeno mancate le sorprese, con il passo falso della maggioranza alla commissione Lavori Pubblici-Trasporti, dove è stato rieletto il forzista Altero Matteoli.

Ma il dato politico più rilevante è come l’Ala di Verdini abbia incassato alla fine tre poltrone, in quota maggioranza: le vicepresidenze di Giuseppe Compagnone (Difesa), Pietro Langella (Bilancio) ed Eva Longo (Finanze). L’ex regista del Patto del Nazareno passato alla corte di Renzi aveva escluso, pubblicamente, di voler incarichi per il gruppo “salvagente” del governo. Ma fonti interne avevano raccontato a Giornalettismo come le richieste ci sarebbero state. Alla fine, un accordo è arrivato sulle vicepresidenze, dopo un incontro tra lo stesso Verdini e il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda: «Eravamo stati esclusi dall’accordo tra le opposizioni, così la maggioranza ci ha dato la possibilità di avere degli eletti nelle loro quote», ha rivendicato il capogruppo Lucio Barani. Attacchi invece dagli ex colleghi di Forza Italia: «Prendiamo atto dell’ingresso di Ala in maggioranza. Non avevamo dubbi al riguardo e oggi c’è stata una ratifica formale», ha provocato il capogruppo azzurro Paolo Romani.

COMMISSIONI SENATO SPERANZA

Ma non solo. La stessa minoranza dem è insorta dopo che Verdini è passato all’incasso.Tra i critici lo stesso ex capogruppo a Montecitorio Roberto Speranza, che ha chiesto un chiarimento politico al premier.

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Alle presidenze delle due commissioni Finanze e Bilancio sono stati invece confermati i senatori PD Mauro Maria Marino e Giorgio Tonini. Sempre alle Finanze è stato eletto vicepresidente il forzista Franco Carraro, mentre Andrea Mandelli sarà vice alla commissione Bilancio. Al partito del Cav spetteranno altre tre vicepresidenze. Compresa quella del coordinatore regionale in Veneto, Marco Marin, alla Cultura (prima era segretario), la conferma di Maria Rizzotti alla Sanità. E l’elezione di Fazzone come vice agli Affari costituzionali.

Nico D'Ascola NCd Commissione Giustizia
Nico D’Ascola (Ncd) è stato eletto presidente della Commissione Giustizia. Prende il posto di Nitto Palma (FI)

 

COMMISSIONI SENATO, D’ASCOLA (NCD) PRENDE IL POSTO DI NITTO PALMA ALLA GUIDA DELLA C. GIUSTIZIA

Ma l’attenzione era rivolta soprattutto alle due presidenze di commissione che si pensava dovessero cambiare. Ovvero, quelle alla cui guida erano stati eletti membri di Forza Italia ai tempi del governo delle larghe intese di Enrico Letta. Come anticipato da Giornalettismo, Nico D’Ascola (Ap-Ncd) è stato eletto alla commissione Giustizia al posto del forzista Nitto Palma (FI). Al senatore è servita però la seconda votazione, dove è passato con 14 voti. Come già avvenuto nella prima votazione, andata a vuoto, alcuni voti sono andati a Felice Casson, altri si sono tradotti in schede bianche. Il senatore sconfitto da Brugnaro alle ultime amministrative di Venezia è stato eletto con 11 voti vicepresidente assieme a Maurizio Buccarella del M5S.

COMMISSIONI SENATO, MAGGIORANZA BATTUTA AI LAVORI PUBBLICI: CONFERMATO MATTEOLI (FI) (ANCHE CON I VOTI DI SEL E M5S)

Sorpresa invece alla commissione Lavori pubblici e Trasporti, con il bis di Altero Matteoli (Forza Italia, seppur critico con la linea “filo-Salvini”). In casa dem si pensava a un derby tra Raffaele Ranucci e Stefano Esposito, poi al Nazareno avevano deciso di lasciare spazio a un esponente delle Autonomie, il senatore Vittorio Fravezzi. Ma l’accordo non ha retto. E Matteoli (Fi) è stato rieletto con 12 voti su 23.  Nove preferenze per Fravezzi, 1 a Laura Cantini (Pd) e una scheda bianca. Sulla carta l’opposizione aveva al massimo 9 voti. Tradotto, per la conferma di Matteoli decisivi i “franchi tiratori“. Oltre che i voti del M5S: «Matteoli è stato un bravo presidente. La nostra scelta non ha motivi politici. Noi dobbiamo avere un presidente garante di tutti e lui lo è stato», ha rivendicato Cioffi. Si sono abbracciati al termine della votazione Paolo Romani e Loredana De Petris (capigruppo Fi e Misto-Sel.)

COMMISSIONI SENATO, GLI ALTRI INCARICHI CONFERMATI

Confermati invece gli incarichi di Pierferdinando Casini (Ap, 21 voti) e Nicola Latorre (Pd, 20 voti) alle presidenze delle Commissioni Esteri e Difesa. In quest’ultima commissione, oltre al verdiniano Compagnone, l’altro vice è il pentastellato Vincenzo Santangelo. Vice di Casini, invece, saranno Paolo Corsini (minoranza Pd) e De Cristofaro (Misto, componente Sel-Si). Segretari alla commissione Esteri Antonio Razzi (FI) e un altro verdiniano, l’ex forzista ed ex gasparriano Amoruso.

Confermata anche Anna Finocchiaro (Pd) alla guida della commissione Affari costituzionali, con vice i senatori Torrisi (Area Popolare) e Fazzone (Forza Italia). Manuele Repetti (la compagna di Sandro Bondi da poco passata ad Ala) è stata invece eletta segretaria, insieme al senatore Nicola Morra (M5S).

All’istruzione pubblica confermato il renziano Andrea Marcucci, con vice presidenti Marco Marini (Fi) e Franco Conte (Ap).

Rielezioni anche per Mucchetti (minoranza Pd) alla commissione Industria e Turismo, per l’altro senatore bersaniani Vannino Chiti (Poltiche Ue) così come per Sacconi (Ap) al Lavoro. Infine  bis pure per Giuseppe Marinello (Ap) alla commissione Ambiente, con vicepresidenti Massimo Caleo (Pd) e Vittorio Zizza (CoR di Fitto).

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