La replica di ComedonChisciotte a Fanpage: «Nessuna delle notizie dell’infiltrato è stata pubblicata» 

Il portale di disinformazione contrattacca. Il rischio di un effetto boomerang

03/12/2021 di Gianmichele Laino

Le inchieste giornalistiche sotto copertura di Fanpage stanno diventando un tratto distintivo, quasi editoriale, della testata. Quella che ha mostrato l’entusiasmo della redazione del portale ComedonChisciotte (a cui NewsGuard, il progetto che monitora l’affidabilità dell’informazione online, ha assegnato 7,5 punti su 100) quando un presunto ex dipendente di Fanpage (in realtà, un infiltrato della testata) ha mostrato dei materiali “scottanti” sul sito di informazione, parlando di un versamento di 160mila euro da parte di Mario Draghi per far sì che Fanpage facesse propaganda sì vax, di foto di giornalisti della testata con i rappresentanti dei famosi “poteri forti”, di una presunta Lobby di Potenza che starebbe guidando l’emergenza epidemiologica in Italia. In realtà, occorre andare ben oltre la rappresentazione macchiettistica che è stata fatta di questa realtà che raggiunge oltre 100mila/200mila utenti al giorno attraverso i suoi articoli (che – come dicevamo – hanno subito una valutazione non propriamente lusinghiera da un progetto importante come NewsGuard).

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ComedonChisciotte ha risposto a Fanpage

In una lettera aperta a Fanpage e a La7, la redazione di ComedonChisciotte ha ringraziato Fanpage per le immagini mostrate. E ha sottolineato – insistendo molto su questo concetto – che nessuna delle notizie proposte dall’infilitrato della testata è stata mai pubblicata sul proprio portale. «Accondiscendere non significa validare una fonte – scrivono sul sito -. Lo stesso vale per la successiva telefonata con la redazione che si vede nel video, in cui si cela dietro l’entusiasmo una chiara volontà di condividere e vagliare con la redazione il materiale raccolto». Un aspetto che emergeva, infatti, nel video trasmesso da Piazzapulita e pubblicato sul web, era proprio l’entusiasmo della redazione di ComedonChisciotte (condiviso anche con altre persone, telefonicamente) dopo aver visionato i materiali portati dall’infilitrato.

Attenzione alle rappresentazioni macchiettistiche della galassia della disinformazione online

Ora, è opportuno non fornire pericolosi assist a un progetto che può contare su una community in qualche modo fidelizzata (e molto numerosa). La disinformazione è un processo molto più complesso di quello che si è visto nelle immagini di Fanpage. Al di là della facile associazione tra notizia impossibile e entusiasmo di una redazione che le accoglie, apparentemente, senza porsi interrogativi critici (ma che, comunque, non le pubblica sul proprio portale), bisogna considerare che centinaia di contenuti vengono condivisi quotidianemente, molto più sottili e molto meno grossolani rispetto a un documento posticcio che testimonierebbe un versamento di Mario Draghi a Fanpage per parlare male dei no-vax. E che le persone che li leggono non trovano alcuna differenza tra questi e articoli prodotti da testate che possono contare sul lavoro di professionisti dell’informazione. Anzi: riescono a creare una polarizzazione e un dualismo per cui, nella stragrande maggioranza dei casi, il giornalista viene individuato come un nemico.

Fare questo gioco, utilizzare lo stesso linguaggio, potrebbe creare un cortocircuito molto pericoloso. La disinformazione è un caso grave su cui riflettere. Non un gioco delle parti da additare a una bolla di persone che già ne conosce le dinamiche. Piuttosto andrebbero convinti coloro che, dalla disinformazione, si fanno abbindolare quotidianamente. E, probabilmente, questo non è il modo giusto di farlo.

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