L’altra bufala sulla donna che ha strappato la camicia a Salvini: «Era collaboratrice della Kyenge»

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L'immagine della donna è spesso associata all'ex ministro

Oltre alla bufala sul fatto che la donna di origini congolesi che ha strappato la camicia a Matteo Salvini nella giornata di ieri avesse presunti precedenti penali per spaccio, sfruttamento dell’immigrazione e della prostituzione, ecco arrivare anche un altro meme incredibilmente artefatto che ha contribuito a creare ancora una volta confusione in merito all’episodio avvenuto ieri mattina a Pontassieve. In modo particolare, la donna è stata ‘identificata’ come una collaboratrice Kyenge.



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“Collaboratrice Kyenge”, l’altra bufala sulla donna che ha strappato la camicia a Salvini

L’ex ministro dell’integrazione del governo di Enrico Letta, tuttavia, è stata contattata dall’agenzia Adnkronos che ha avuto modo di farle alcune domande su quanto accaduto ieri a Pontassieve, con la 30enne che ha strappato la camicia a Salvini e gli ha rotto un paio di catenine con il rosario e il tau dei francescani.



«La signora congolese una mia collaboratrice? Non rispondo neanche, non commento, non mi riguarda. Cosa c’entro io con questa storia?» – ha detto Cecile Kyenge apertamente infastidita da queste domande sul fatto che si è svolto nella giornata di ieri. Tra l’altro, l’ex ministro si è rifiutato di commentare l’accaduto, evitando di rilasciare altre dichiarazioni.

La dinamica della bufala della 30enne come collaboratrice Kyenge

La donna che ha aggredito Salvini nella giornata di ieri lavora per il servizio civile all’interno del comune di Pontassieve e non ha mai incrociato professionalmente l’ex ministro Cecile Kyenge. Un’altra bufala montata ad arte che funziona sempre con lo stesso schema e meccanismo di altre di matrice sovranista: individuare un personaggio politico non particolarmente amato dagli elettori di destra per potervi costruire su delle teorie rispetto a un fatto di cronaca recente come l’aggressione di Pontassieve.