Il ‘solo cognome del padre’ è un retaggio del sistema patriarcale come dice Chiara Ferragni?

Tutto nasce da una recente risposta social data dall'imprenditrice su Instagram

24/02/2021 di Enzo Boldi

La scelta annunciata da Chiara Ferragni è legittima e non contestabile, ma tirare in ballo il sistema patriarcale quando non c’entra nulla è un esercizio che può facilmente richiamare hashtag, ma non ha alcuna attinenza con la realtà. Nei giorni scorsi, attraverso la funzione ‘fammi una domanda’ sulle Instagram Stories, l’imprenditrice ha spiegato i motivi che hanno portato lei e suo marito Fedez – all’anagrafe Federico Lucia – a optare per il doppio cognome (quello materno e quello paterno) per la figlia che nascerà tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo (come già accaduto per il primogenito Leone). E parlando della questione cognome figlia Ferragni, l’influencer ha parlato di retaggi patriarcali. Ma il solo cognome del padre fa veramente riferimento a quel sistema?

LEGGI ANCHE > C’è un video fake di Perseverance su Marte visto più di 25 milioni di volte su Twitter

Le parole scritte e pronunciate da Chiara Ferragni in quella Instagram Stories sono state riprese anche da Vanity Fair.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Vanity Fair Italia (@vanityfairitalia)

«Metterò entrambi i cognomi alla bimba, perché sono importanti allo stesso modo e dare solo il cognome del padre deriva da un sistema patriarcale con cui non mi trovo d’accordo». La scelta è legittima e il diritto italiano consente la possibilità di scelta da parte dei genitori. Ora, però proviamo a spiegare perché il sistema patriarcale tirato in ballo da Chiara Ferragni non abbia alcun senso in questo discorso.

Cognome figlia Ferragni, giusto tirare in ballo il sistema patriarcale?

Per farlo prendiamo spunto dalla sintesi (fornita sempre via social) da Francesca Florio (su Instagram @CheccaFlo) , praticante avvocato abilitato e divulgatrice social per quel che riguarda tutte le tematiche legate al diritto.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Francesca (@checcaflo)

Insomma, il cognome del padre deriva dal diritto romano. La funzione del cognome nasce nell’antichità, seguendo il principio del ‘mater semper certa est’: insomma, dato che l’identità della madre era sempre certa, serviva un elemento affinché fosse esternalizzato un legame con il padre. E, per quel motivo, nell’antichità venne istituito il cognome del padre (e non quello della madre). Quindi, il cognome serviva a legittimare una figura paterna (anche a norma di legge) visto che la maternità «è di immediata percezione», per evidenti motivi.

Mater semper certa est

Insomma, quanto inserito nel diritto romano su cognome paterno – e sulla sua genesi – in realtà rappresenta l’esatto contrario rispetto a quella che viene definita una società patriarcale: il legame padre-figlio necessita di un ‘orpello’ linguistico e identificativo, a differenza di quanto accade per quello madre-figlio. Per questo motivo (e non solo) il cognome figlia Ferragni non ha nulla a che vedere con i retaggi patriarcali. E il tutto è confermato anche dalla legge italiana e da un pronunciamento della Corte di Cassazione.

Parliamo di quella emessa l’8 novembre 2016, la numero 286, con cui si è dichiarata illegittima la norma desumibile dagli artt. 237, 262 e 299 c.c. che prevedeva l’assegnazione automatica del cognome paterno. Da allora, infatti, è possibile scegliere se dare un doppio cognome al proprio figlio, oppure dare solo quello del padre o quello della madre. Come spiega Diritto.it, la legge vigente spiega come il cognome sia deciso da chi per primo riconosca il figlio. In caso di riconoscimento contemporaneo, i genitori possono decidere se dare il solo cognome materno. In caso di doppio cognome, invece, prevale quello del padre. Proprio per i motivi spiegati da Francesca Florio.

(foto di copertina: da IPP/Gioia Botteghi)

 

Share this article