Trump voleva coccodrilli e serpenti anti-migranti al confine con il Messico

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Lo rivela il New York Times citando una decina di dirigenti Usa

L’indiscrezione che arriva dalle pagine del New York Times (mai leggero nei confronti di Donald Trump) potrebbe anche far sorridere immaginando l’infinita concentrazione (magari guardando un cartone animato come fonte di ispirazione) del numero uno della Casa Bianca prima di proporre un’iniziativa simile. Ma la notizia pubblicata dal quotidiano newyorkese cita ben dodici fonti di dirigenti a stelle e strisce che avrebbero assistito alla richiesta del presidente Usa di valutare la possibilità di mettere coccodrilli nel fossato del muro al confine tra Stati Uniti e Messico.



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Prima le reti elettrificate, ma non si poteva perché illegali per legge; poi la proposta di sparare alle gambe di quei migranti che protestavano e provavano a varcare il confine delimitato con gli Stati Uniti, ma tutto questo (come ovvio) non poteva essere portato avanti. Allora la geniale idea, riportata dal New York Times, di ispirarsi ai vecchi racconti medievali o ai cartoni animati dove ci sono castelli e regni fatati.



Trump e i coccodrilli anti-migranti

«Privatamente il presidente ha spesso parlato di fortificare il muro al confine con un fossato pieno di acqua e riempito di serpenti e coccodrilli», così scrive il New York Times che spiega di aver ricevuto questa informazione da una dozzina di dirigenti statunitensi. Il tutto dopo aver chiesto di sparare direttamente ai migranti e, visto l’ovvio no, aver aperto alla possibilità di sparare alle loro gambe per fermarli.

Dagli spari agli spari alle gambe

Un fossato riempito d’acqua per difendere il confine degli Stati Uniti dai migranti dal Messico, dunque. Come in un film: il tutto condito dalla presenza di voraci coccodrilli e serpenti per terrorizzare le persone e convincerli che lì non si poteva passare. Un’idea che, ovviamente, è stata rigettata perché, ogni tanto, andrebbe spenta la televisione e fare i conti con la realtà.



(foto di copertina: archivio Dpa)