Il partito di Orbán vuole boicottare la Coca Cola per la pubblicità con una coppia gay

06/08/2019 di Enzo Boldi

«Zero sugar, Zero Prejudice». Questo il claim che accompagna gli striscioni della Coca Cola al festival Zsiget 2019, uno degli eventi musicali estivi più famosi d’Europa che si tiene a Budapest. Il tutto accompagnato da tre foto che mostrano altrettante coppie che condividono una bottiglietta di vetro dell’iconica bevanda (in versione zero zuccheri): uomo-donna, donna-donna, uomo-uomo. E proprio il richiamo alle coppie omosessuali non è piaciuto al partito del presidente Viktor Orbán che ha, addirittura, invitato al boicottaggio. Coca Cola Ungheria, dunque, finisce nel mirino dei nazionalisti sovranisti di Fidesz.

La vicenda è paradossale non tanto per gli ideali – noti ai più – del partito conservatore che guida l’Ungheria, da sempre avversi al riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, ma perché lo stesso festival Zsiget 2019 di Budapest ha come slogan ‘Love Revolution’, con un chiaro richiamo alla rivoluzione dell’amore senza vincoli di sesso o preferenze dei singoli cittadini. Ungheresi e non.

Coca Cola Ungheria, polemica per uno spot con coppie omosessuali

Il vicepresidente di Fidesz, István Boldog – braccio destro di Viktor Orbán -, ha definito la campagna pubblicitaria di Coca Cola Ungheria «provocatoria» invitando i cittadini al boicottaggio della storica bevanda. Lo stesso partito di maggioranza ungherese, però, ha poi preso le distanze dalle parole de dall’invito del suo vicepresidente, spiegando come sta ai cittadini scegliere cosa bere.

Il partito di Orbán si dissocia

Il colosso a Stelle e Strisce, nel frattempo, ha risposto alle polemiche nate in Ungheria, spiegando che «le persone sia etero sia omosessuali abbiano il diritto di amare la persona che vogliono nel modo che desiderano». Insomma, libertà sotto tutti i fronti e campagna pubblicitaria che non è provocatoria. Il tanto rumore fatto dal vicepresidente di Fidesz è stato rinnegato dagli stessi iscritti al partito. Una mossa che non è piaciuta neanche all’interno dei confini ungheresi.

(foto di copertina: da pagina Facebook Coca Cola Ungheria)

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