Claudio Amendola si è ‘pentito’: dopo l’apprezzamento a Salvini, il caffè con Fratoianni
10/05/2018 di Gianmichele Laino
Il caffè della pace. Claudio Amendola torna a «dire qualcosa di sinistra» e, dopo il discusso endorsement a Matteo Salvini e la previsione di un possibile accordo di governo Lega-M5S, si fa fotografare al bar con Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana ed eletto in parlamento nella lista di Liberi e Uguali.
Claudio Amendola Fratoianni e «il caffè della pace»
Governo Lega-5 stelle? Io mi prendo un caffè con Nicola. #Dsinistra pic.twitter.com/hj3huxrS7G
— Claudio Amendola (@claudioamen63) 10 maggio 2018
L’attore, subito dopo le elezioni del 4 marzo, aveva fatto un’affermazione molto forte nei confronti di Matteo Salvini, descritto come il miglior leader degli ultimi vent’anni. Successivamente, Amendola aveva addirittura alzato la posta, definendo il numero uno del Carroccio il miglior politico degli ultimi trenta. La motivazione data allora dall’attore, tra gli altri film, della serie tv I Cesaroni – dove incarna lo spirito di sinistra del quartiere romano della Garbatella – era da ritrovarsi nel fatto che Salvini abbia avuto «la capacità di occupare lo spazio della rappresentanza degli operai e dei ceti sociali meno abbienti».
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Claudio Amendola Fratoianni, il caffè dopo l’endorsement a Salvini
Claudio Amendola, comunque, aveva affermato di aver votato per Liberi e Uguali alle elezioni politiche del 4 marzo. Chi si aspettava un suo cambio di rotta dopo la disfatta del movimento di sinistra alle urne, tuttavia, è rimasto deluso. Diversi giornali di area centro-destra avevano fatto dell’ironia molto spinta rispetto a questa presa di posizione di Claudio Amendola pro-Salvini.
L’attore, tuttavia, è «tornato alla base», come dimostra la foto cordiale postata sui social network in compagnia di Nicola Fratoianni. Resta il fascino dell’hashtag utilizzato. Il tweet di Amendola, infatti, si chiude con la key-word #Dsinistra. Inizialmente avevamo pensato a un errore sulla tastiera. Ma lo stesso Claudio Amendola ha voluto precisare che l’hashtag, così come era stato scritto, era voluto.
La D non è un errore
— Claudio Amendola (@claudioamen63) 10 maggio 2018