Il governo M5S-Lega ha una consulenza con Claudia Bugno, ex cda del crac di Banca Etruria

18/09/2018 di Enzo Boldi

Nello staff del Ministero dell’Economia e delle Finanze c’è una sorpresa. Nel ruolo di Special Adviser compare il nome di Claudia Bugno. Forse il nome è noto a pochi ma, come racconta Dagospia, si tratta di un ex membro del consiglio di amministrazione di Banca Etruria. E ne faceva parte all’epoca del crac. Un controsenso rispetto alle battaglie contro la gestione delle banche popolari per cui il Movimento 5 Stelle aveva aspramente criticato il governo Renzi e il ministro Maria Elena Boschi.

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Sul suo profilo Linkedin, Claudia Bugno risulta «Special Adviser for Organization & Development, Office of the Minister of Economy and Finance». Proprio in uno dei ministeri più delicati e al centro delle tensioni nella maggioranza – e tra gli stessi grillini – che sono ai nervi tesi con Giovanni Tria, capo del dicastero per quel che riguarda i fondi per il reddito di cittadinanza. E non solo.

Cosa fa al Mef Claudia Bugno e cosa fa uno Special Adviser

Il ruolo di Special Adviser, che compare nel curriculum di Claudia Bugno, può essere sintetizzato sotto la voce di «consulente». Ha il compito, l’onere e l’onore di consigliare e assistere i ministeri del governo, in questo caso il Mef. La consulente è in carica, come si legge dal suo profilo Linkedin, ricopre quel ruolo dall’agosto di quest’anno, due mesi dopo la creazione della maggioranza di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle.

Claudia Bugno e l’incoerenza del Movimento 5 Stelle

Ma il suo curriculum non si limita al ruolo di Special Adviser. Oltre ad aver fatto parte del cda di Banca Etruria, Claudia Bugno è stata vicepresidente dei pubblici affari di Alitalia e, ancor prima, era stata nominata coordinatrice generale per la candidatura di Roma alle olimpiadi del 2024 da Matteo Renzi e dal presidente del Coni Giovanni Malagò. E non solo. Già in passato, per diversi anni, la manager ha ricoperto diversi ruoli all’interno del Mef, dalla direzione dell’organismo indipendente di valutazione della performance fino alla presidenza di servizio del controllo interno. Nell’articolo di Dagospia ci si chiede: «Chissà perché non è venuto il mal di pancia a nessuno ancora: al M5S cresce il pelo sullo stomaco alla velocità della luce?».

(foto di copertina:  ANSA / ETTORE FERRARI)

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