A Roma si diventa membri di un clan con i santini e i patti di sangue

04/06/2019 di Redazione

«Ne ho passato mura e muraglia, a ogni passo ne scioglievo una maglia, 3 cavaglieri di battaglia, nell’anno 1777 dalla Spagna si imbarcavano dalla Spagna e in Sicilia si incontravano». Inizia così il documento che i carabinieri hanno trovato e che starebbe alla base di una sorta di giuramento per entrare in un clan a Roma. Si tratta, nello specifico, del clan Fragalà, che ha la sua base operativa tra Ardea, Pomezia e Torvajanica.

Clan Roma, come si diventa affiliati

Si tratta di un clan particolarmente violento, per il quale anche le mosse preliminari all’ingresso degli affiliati nell’associazione a delinquere rispondono a rituali di passaggio decisamente cruenti: i nuovi membri del clan, quelli che ambiscono all’ingresso nel sistema di criminalità organizzata, devono sottoporsi a rituali di sangue, con tanto di santino di San Michele Arcangelo e di fazzoletto di seta annodato a suggellare il giuramento dell’affiliato.

L’attività del clan a Roma all’interno del quale si entrava con i patti di sangue

L’operazione che ha permesso ai carabinieri di smantellare il clan ha consentito anche alle forze dell’ordine di entrare negli angoli più remoti della stessa organizzazione criminale, che organizzava traffico di cocaina, marijuana e hashish, con sostanze importate dalla Colombia e dalla Spagna grazie ad alleanze con gruppi criminali camorristici e siciliani. I carabinieri hanno anche sventato un possibile sequestro di persona.

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