Lo strano caso della stessa citazione di Meloni e Salvini al Congresso delle Famiglie

Alleati nel corso delle elezioni politiche e delle elezioni amministrative. Si trovano tuttavia su due schieramenti opposti in parlamento, con Matteo Salvini al governo e Giorgia Meloni all’opposizione. Eppure, i loro contenuti sono simili. Talmente simili, che a volte sono uguali. Ha fatto sorridere non poco l’episodio che si è verificato sabato scorso sul palco di Verona, nel corso del Congresso delle Famiglie, dove Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno parlato a pochi minuti di distanza l’uno dall’altra.

Citazione Meloni-Salvini uguale al Congresso delle Famiglie

Come ha fatto notare Alex Orlowski nel suo tweet, la leader di Fratelli d’Italia e il leader della Lega hanno citato entrambi la stessa frase di Gilbert K. Chesterton. Strano caso per due persone che attribuiscono alla loro comunicazione uno dei punti di forza della propria azione politica. «Fuochi verranno attizzati per dimostrare che 2+2 fa 4. Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie son verdi d’estate» – è la frase scelta dai due leader sovranisti.

Citazione Meloni-Salvini, cosa ci spiega questa gaffe

Evidentemente, lo staff che cura i loro discorsi ha attinto esattamente dalla stessa fonte per inserire la frase a effetto. Ma l’esito, almeno per Matteo Salvini, non è stato dei migliori. Avendo pronunciato il discorso subito dopo Giorgia Meloni, il leader della Lega ha avvertito il brusio della platea quando ha iniziato a recitare la citazione di Chesterton.

Avendo capito che qualcosa non stava andando come da programma, Salvini si è fermato: «È stata già detta? Allora faccio un passo indietro – ha affermato il ministro dell’Interno – e cito la mia mamma e il mio papà». L’episodio, comunque, non può essere casuale e ci dice molto rispetto allo stato attuale della politica italiana. La retorica sovranista – anche all’interno di due partiti diversi – sembra essere alimentata da una stessa fonte, da un grande libro di massime e di strategie simili che, a volte, vanno a sovrapporsi. Due componenti identiche si trovano al governo e all’opposizione. E il naturale meccanismo democratico risulta essere viziato da questo corto circuito.

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