Christian Raimo, assessore alla cultura del municipio III di Roma, è stato aggredito da un gruppo di ragazzi
20/11/2018 di Gianmichele Laino
Christian Raimo, oltre a essere un docente e un intellettuale di spessore che frequenta spesso trasmissioni televisive e scrive opinioni per diversi giornali, è anche assessore alla Cultura del Municipio III di Roma. Bene, tre settimane fa circa, Christian Raimo è stato aggredito proprio a pochi passi dalla sede del Municipio, in Corso Sempione. Il racconto, però, arriva soltanto qualche ora fa sulla sua pagina Facebook.
Christian Raimo aggredito, il racconto
L’episodio, infatti, è passato sotto silenzio, anche per la volontà del protagonista di non renderlo immediatamente pubblico. Tuttavia, alla luce di quanto accaduto, si è resa necessaria una riflessione che un amministratore della cosa pubblica come lui deve per forza fare. Superando i soliti schemi, appartenenti alla destra populista e al populismo in generale, sulla sicurezza nelle città e sulla risposta dura e cruda a chi commette atti di vandalismo.
Per prima cosa, è stato necessario raccontare la vicenda. «Tre settimane fa – scrive Raimo su Facebook – sono stato aggredito a mezzanotte a Piazza Sempione poco distante dalla sede del municipio. Ero con un’amica, eravamo usciti dalla serata di guida all’ascolto di Teho Teardo e abbiamo visto un gruppo di ragazzini che passavano davanti a noi e distruggevano le macchine parcheggiate: pugni sui vetri, specchietti retrovisori divelti, senza una ragione…Avevano tra i 16 e i 19 anni, non di più, ragazzini, anche se alti anche uno e novanta, quasi tutti maschi».
La riflessione di Christian Raimo dopo l’aggressione
Raimo ha cercato di fermare i ragazzini che, in tutta risposta, lo hanno circondato, lo hanno strattonato e spintonato, gli hanno assestato un paio di calci e, alla fine, se ne sono andati, dal momento che lo stesso assessore alla Cultura si era avvicinato in una zona un po’ più trafficata e con un maggiore transito di automobili.
L’episodio ha rappresentato uno spunto per una narrazione diversa del problema del vandalismo e della sicurezza delle città. Rappresenta la sfida di ogni buon amministratore, purché si parta da un concetto ben preciso, che è diverso dal rispondere alla violenza con la violenza. «Che ne facciamo di questa rabbia? – si chiede Raimo – Pensiamo di usare misure poliziesche? Pensiamo di bullizzare gli studenti e le loro proteste come da tre giorni fa Salvini sui social e in tv? Ce ne andiamo dai luoghi che pensiamo pericolosi? Tiriamo fuori le pistole come in Brasile o nelle Filippine?».
Christian Raimo aggredito: «Non si può prescindere dall’educazione»
La sua ricetta sembra essere molto chiara, nonostante la paura e la sensazione di impotenza provata in quella circostanza: «Oppure – spiega – possiamo immaginare la città come un luogo diverso, dove il sabato sera non ci sono solo macchine da sfasciare per strada ma anche spazi dove ballare, sentire un concerto, semplicemente stare […]. Il vero piano da cui non si può prescindere è quello della riflessione, dell’autodeterminazione, ma soprattutto quello dell’educazione».
(Crediti immagine: foto postata su Facebook da Christian Raimo)