Ma il caso Whirlpool non era stato risolto molti mesi fa?

Oggi la manifestazione dei lavoratori del sito di Napoli che la multinazionale statunitense ha deciso di chiudere il 31 ottobre

28/10/2020 di Enzo Boldi

Si diceva che la Whirlpool non avrebbe lasciato Napoli, almeno per il momento. E quel momento era il 15 giugno dello scorso anno. Ora, però, quel momento è stato superato e il 31 ottobre la multinazionale statunitense ha comunicato la chiusura dello stabilimento campano per il 31 ottobre. Oltre 1400 persone e famiglie a rischio, con il governo – sia il Conte-1 sia il Conte-2 – che aveva promesso un impegno affinché la trattativa si concludesse nel migliore dei modi. Ma la chiusura Whirlpool in Campania è imminente e quel migliore dei modi non è mai arrivato.

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Una questione andata avanti per anni e presa in mano prima da Luigi Di Maio, poi dal suo successore al Ministero dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli. Una mano che, però, non sembra esser stata fermissima. E oggi i lavoratori, esasperati nel tempo dall’assenza di notizie e poi colpiti dalla comunicazione della chiusura dello stabilimento che per anni ha dato lavoro a migliaia di persone.

Chiusura Whirlpool a Napoli, ma non era stato risolto tutto?

E oggi i lavoratori hanno bloccato l’autostrada A1 per manifestare e far sentire la propria voce. Chiedere al governo di intervenire e trovare un accordo al più presto. Perché il 31 ottobre è alle porte e mancano pochi giorni. Poi 1400 famiglie non potranno più contare su uno stipendio e per loro arriverà un momento complicato, inasprito ancor di più dalla situazione legata all’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. E dopo quasi due anni, per loro torna lo spettro della disoccupazione. Mentre si diceva che tutto era stato risolto.

(foto di copertina e video: da profilo Twitter di Aboubakar Soumahoro)

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