Il disumano hashtag lanciato da Matteo Salvini: #chiudiamoiporti
11/06/2018 di Gianmichele Laino
Nell’Italia del nuovo governo giallo-blu si agita lo spettro dei migranti per continuare a ottenere consensi. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini lancia l’hashtag diventato virale «chiudiamo i porti» per impedire alla nave Aquarius, con oltre 600 migranti a bordo, di sbarcare in Italia. Anzi, l’occasione diventa propizia per un assurdo botta e risposta con Malta che, dopo una presunta sollecitazione da parte dello stato italiano, ha affermato di non avere competenza per accogliere i migranti della nave.
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Chiudiamo i porti, da dove nasce l’hashtag lanciato da Matteo Salvini
Il soccorso, infatti, è stato coordinato direttamente da Roma ed è avvenuto al largo delle coste libiche. La ong Sos Mediterranee, in tarda serata, ha affermato inoltre che le è stato detto di fermare Aquarius dove si trova: a 35 miglia nautiche dall’Italia e 27 da Malta.
Matteo Salvini, intanto, avanza a colpi di hashtag e dà il colpo decisivo via social network, con una card in cui compare in prima persona e che reca l’indicazione #chiudiamoiporti in calce alla fotografia. Il tutto con un messaggio da vera e propria campagna elettorale, mentre le urne sono ancora aperte in centinaia di comuni italiani per il rinnovo delle amministrazioni locali e, soprattutto, mentre le vite nel mar Mediterraneo continuano a essere in pericolo: «Malta – è la sintesi del pensiero di Salvini – non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d’intervento».
Quali sono le reazioni all’hashtag Chiudiamo i porti lanciato da Salvini
Il disumano hashtag sulla prospettiva «chiudiamo i porti» ha diviso la rete, entrando in tendenza nel giro di pochissimi minuti. Intanto, la nave Aquarius è stata fermata in alto mare e quella che le si prospetta davanti è una vera e propria odissea. A bordo fanno sapere di avere viveri al massimo per 48 ore e se la crisi non dovesse sbloccarsi prima, la vita di centinaia di persone sarebbe seriamente messa a rischio. Quello che non ha fatto il mare con le sue onde, quello che non hanno fatto i trafficanti e i barconi rischia di farlo uno Stato «moderno».
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha affermato che saranno inviate delle motovedette con medici e assistenza di altro tipo. Ma sembra una soluzione tampone, venuta fuori da un vertice con lo stesso Matteo Salvini e con Luigi Di Maio, che non può bastare. Intanto, in rete, è un coro di proteste enorme.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è pronto ad aprire il porto di Napoli per dare il via all’accoglienza di 600 migranti, in aperta opposizione alle parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Le opposizioni di centro-sinistra criticano aspramente l’iniziativa del leader della Lega e parlano apertamente di azioni che vanno contro i diritti umani. Anche opinionisti, autori, intellettuali si stanno schierando in queste ore contro la posizione del ministro dell’Interno. Qualche minuto dopo l’annuncio di Salvini, il sito Valigia Blu ha rilanciato un contro-messaggio via Twitter, caratterizzato dall’hashtag #umanitàperta che in poco tempo ha raggiunto numeri maggiori rispetto a quello proposto dal ministro dell’Interno.
Ma c’è tutta una parte dell’opinione pubblica che rilancia il messaggio del leader della Lega, in maniera anche piuttosto convinta. Quella della nave Aquarius è una vicenda umana che dovrebbe unire un popolo nel sacro valore dell’accoglienza. E invece lo sta dividendo, nella maniera più brutale.