«Come piangere su Tik-Tok fa vendere più libri»: questo il titolo del pezzo del NYT che ha reso noto il fenomeno del book-tok. Negli Stati Uniti ci sono libri pubblicati anni fa che, all’improvviso, sono tornati a vendere decine di migliaia di copie al giorno e i critici letterati non sapevano spiegarsi perché. La soluzione andava ricercata in un mondo che spesso rimane inesplorato dal mondo letterario, quello dei social e – in particolare – quello di Tik-Tok. Il merito è tutto de book-toker, tik-toker con un gran seguito che si mettono a consigliare libri determinando e influenzando la crescita delle vendite in maniera massiccia. Un fenomeno che le case editrici estere hanno già imparato a far fruttare ma che in Italia, invece, stiamo inquadrando solo adesso.
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Il Corriere della Sera ha citato l’esempio di Selene Velez, @moongirlreads_ su TikTok, che ha 134 mila seguaci. Il video in cui ha citato The Song of Achilles, un romanzo del 2012, è stato spinto dall’algoritmo di TikTok tanto da essere visualizzato da milioni di utenti in qualche giorno. I risultati si sono visti sulle vendite del libro, che sono nove volta tanto quanto le vendite che lo stesso libro era riuscito ad ottenere dopo essersi aggiudicato l’Orange Prize. Questo è l’esempio perfetto di come, tramite l’hashtag #booktok, si possano veicolare contenuti che possono incidere in maniera massiccia sulle vendite. Mentre all’estero molte case editrici hanno già intercettato il potenziale di questo fenomeno, in Italia ci stiamo ancora lavorando.
Basta guardare ai numeri su TikTok: se sotto l’hashtag #booktok sono raccolti video visualizzati 5,7 miliardi di volte, #booktokita e #booktokitalia raccolgono rispettivamente – per ora – 5,5 milioni e 20,7 milioni di visualizzazioni per i video abbinati. Ci sono poi altri hashtag minori come #librichefannopiangere e #libricheviconsiglio che, visto il trend, se ora hanno qualche migliaio di visualizzazioni sono decisamente destinati a crescere. Consigliare libri sui social è una cosa che si fa da sempre e il fenomeno si è decisamente intensificato durante la pandemia ma su TikTok la resa è massima poiché questi influencer creano contenuti per la maggior parte gratuiti.
Che le case editrici capiscano o meno come sfruttare questo trend è irrilevante se, alla fine dei conti, tanti giovani che hanno l’età da TikTok – quindi meno di 25 anni – potranno avvicinarsi alla lettura in un mondo in cui i libri sembrano perdere attrattiva.