Chi è la giornalista Naomi Wolf e perché è stata sospesa da Twitter

L'autrice si è resa protagonista di una propaganda social contro i vaccini a suon di bufale e citando medici che, in realtà, non erano medici (e dichiarazioni che erano solamente meme ironici)

05/06/2021 di Enzo Boldi

Aveva oltre 140mila follower, aumentati ancor di più dopo i suoi deliranti tweet sulla pandemia e sul vaccino. Ma non era seguita solamente dai cosiddetti “no vax”, ma anche da migliaia di utenti che – visto il tenore delle citazioni fatte dalla giornalista – non perdevano occasione per ironizzare. Ora, però, quella propaganda a suon di fake news ha portato alla decisione finale di Twitter che ha deciso di sospendere il suo account. E così finisce (almeno per il momento) l’avventura sul social dei “messaggi brevi” di Naomi Wolf (qui la sua pagina Wikipedia).

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Il mondo di Twitter ha voluto ricordare la giornalista e autrice citando uno dei suoi post più famosi.

In realtà, quel dottor John Sims non è mai esistito. La persona nella foto è Johnny Sins, noto pornoattore statunitense che  nelle sue pellicole a luci rosse ha interpretato più volte il ruolo di un medico. E quello condiviso da Naomi Wolf era un meme ironico diventato virale sui social, come sottolineato dal sito Mediaite. Un pensiero mai espresso dal medico-non medico che, però, è stato preso per buono e reale dalla giornalista e autrice.

Naomi Wolf, la giornalista che scambia un attore porno per un medico è stata sospesa da Twitter

Ma questa è solamente la punta dell’iceberg che ha portato alla sospensione. Al momento, infatti, cercando il suo profilo Twitter (@naomirwolf), indicato anche nella bio della sua pagina Instagram, troviamo questo.

Nel corso del lungo anno (abbondante) di pandemia, Naomi Wolf si è resa protagonista di una mera disinformazione no vax sulla campagna di immunizzazione globale. E il suo seguito non era di nicchia. Tra i suoi oltre 126mila tweet, le bufale condivise rappresentavano una vera e propria fattoria di fake news.

Ovviamente si trattava di “intuizioni” completamente prive di fondamento, come quando decise di paragonare il passaporto vaccinale alla situazione che si “era creata” prima della deportazione degli ebrei nei campi di concentramento e l’Olocausto. Ora, però, (almeno per il momento) non potrà più condividere questa disinformazione su Twitter.

(foto di copertina: da Instagram)

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