Morì dopo aver rifiutato la chemioterapia: condannati i genitori

20/06/2019 di Enzo Boldi

Eleonora Bottaro morì il 29 agosto del 2016, una settimana dopo aver compiuto diciotto anni. In un anno la sua vita cambiò drasticamente quando le venne diagnosticata una grave forma di leucemia. Le venne consigliato e suggerito – come da prassi – di sottoporsi ad alcuni cicli di chemioterapia per rendere meno aggressivo e tentare di debellare il cancro del sangue, ma lei si rifiutò. Lei, nonostante fosse ancora minorenne, vedeva la chemio come un veleno e preferì ascoltare il parere dei genitori e affidarsi al metodo Hamer (non riconosciuto, anzi combattuto) che mira a sconfiggere le forme tumorali grazie a un conflitto psichico contro la malattia e con l’apporto di cortisone e vitamine.

Ora, dopo quasi tre anni da quella morte assurda, i genitori di Eleonora Bottaro sono stati condannati a due anni ciascuno dal tribunale di Padova. Secondo i giudici, quindi, furono Lino e Rita Bottaro a spingere affinché la figlia prendesse la decisione di non agire sulla leucemia utilizzando la chemio, affidandosi a una teoria – come quella del metodo Hamer – che non ha mai avuto riscontri medici.  Secondo la procuratrice aggiunta Valeria Sanzari, che ha indagato subito madre e padre per omicidio colposo aggravato dalla prevedibilità dell’evento, la ragazza non ha mai avuto modo di costruire una propria libertà di scelta delle cure, in quanto sempre iperprotetta e plagiata dai suoi genitori.

Rifiutò la chemio e morì: la madre rifarebbe tutto

«Credo nella giustizia divina, non ho sbagliato nulla, rifarei tutto quello che ho fatto – ha detto Rita Bottaro, madre di Eleonora, dopo la lettura della sentenza di condanna da parte del tribunale di Padova -. Solo Dio sa quanto ha sofferto mia figlia». I genitori della giovane morta il 29 agosto 2016, dunque, non ritengono di aver commesso alcun errore. Anzi, rivendicano di aver fatto solamente del bene per la loro figlia rifiutando le cure tradizionali.

Il Metodo Hamer

La giovane Eleonora Bottaro, su suggerimento – il tribunale parla apertamente di plagio – dei genitori, decise di affidarsi a un metodo non solo non riconosciuto, ma addirittura disconosciuto dalla Medicina: quello dell’ex medico tedesco (poi radiato) Ryke Geerd Hamer. Secondo lui, infatti, il cancro può essere sconfitto solamente con la forza della mente e senza il bisogno di trattamenti medici. Ed ecco che anche la giovane di Padova si affidò a cortisone (per togliere l’infiammazione) e vitamine. Arrivando fino alla morte in tenera età.

(foto di copertina: Andy Abeyta/Quad-City Times via ZUMA Wire)

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