Che cos’è il procedimento CV224 che compare ogni volta che aprite TikTok

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Da qualche settimana, aprendo l'applicazione o la versione mobile del social della Gen Z, appare un messaggio in cui si fa riferimento a un provvedimento preso dalla AGCM

Da qualche giorno, gli utenti di TikTok avranno notato comparire un messaggio ogni volta che fanno accesso all’applicazione o alla versione desktop della piattaforma social: «AGCM: Estratto della decisione di chiusura del procedimento CV224 – TikTok | Condizioni di servizio». Si tratta delle modifica alle condizioni di servizio arrivata – dopo aver concordato questa “via d’uscita” con l’Agenzia Antitrust – in seguito a un procedimento aperto nel corso dello scorso anno per quel che riguarda tutti gli utenti residenti all’interno di SEE (Spazio Economico Europeo), Svizzera e Regno Unito.



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Secondo il provvedimento preso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, TikTok ha violato alcuni diritti e obblighi contrattuali degli utenti iscritti alla piattaforma. Tutti i riferimenti a questa decisione – con il social che si è già impegnato a modificare le condizioni d’uso, seguendo i paletti indicati dall’Antitrust – sulla piattaforma erano state inserite della clausole definite “vessatorie”. E, per questo motivo, il procedimento CV224 si è concluso con l’obbligo di nuove modifiche (già apportate):



«Le clausole riguardano le modifiche unilaterali delle condizioni e dei servizi, la risoluzione del contratto, le rinunce degli utenti ai diritti sui contenuti pubblicati sulla Piattaforma, le limitazioni e le esclusioni di garanzie e responsabilità a favore della società e anche la legge applicabile e il foro competente. Con il suo provvedimento l’Autorità ha ritenuto vessatorie le suddette clausole (ai sensi dell’articolo 33, commi 1 e 2, lett. b), d), g), h) e m), dell’articolo 34, comma 1, dell’articolo 35 del Codice del Consumo) perché determinano un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi contrattuali a carico del consumatore e sono formulate secondo modalità non trasparenti e ambigue, soprattutto per i giovani utilizzatori di TikTok».

Il provvedimento dell’AGCM risale all’inizio di febbraio e, meno di un mese dopo, TikTok ha provveduto alle modifiche. Per questo motivo, da meno di due settimane, chiunque entri nell’applicazione o nella versione desktop della piattaforma social, vede campeggiare in alto quel messaggio.



Procedimento CV224, cos’è la scritta che appare su TikTok

Si tratta di un’operazione di trasparenza nei confronti degli iscritti, con tanto di rimando al testo integrale del provvedimento dell’Antitrust, preso dopo diverse segnalazioni raccolte nel corso dello scorso anno. Ma di cosa stiamo parlando nel dettaglio? La spiegazione arriva direttamente dall’AGCM che, sottolineando come il procedimento CV224 sia stato chiuso solo dopo che la piattaforma social aveva presentato la sua nuova versione (aggiornata e corretta) delle condizioni di servizio, ha palesato almeno tre problematiche presenti nella vecchia versione delle clausole:

«Secondo l’Antitrust, le clausole sulle modifiche unilaterali delle condizioni e dei servizi e sulla risoluzione del contratto conferiscono alla società facoltà generiche e discrezionali senza indicare le specifiche motivazioni per cui TikTok può apportare modifiche. Inoltre, assegnano alla Piattaforma la possibilità di sospendere o di chiudere l’account del consumatore e di imporre restrizioni all’utilizzo dei servizi.
La clausola relativa ai contenuti caricati dall’utente sulla piattaforma, invece, impone ai consumatori rinunce eccessivamente ampie che si estendono anche a diritti personali e morali d’autore, eccedendo le modalità di funzionamento di TikTok e di condivisione con gli altri utenti e richiede ai consumatori di “garantire” l’assenza di pretese economiche di terzi.
Infine, le clausole sulla responsabilità della società, formulate secondo modalità ambigue e contraddittorie, declinano gran parte delle responsabilità derivanti dall’esecuzione del contratto, incluse quelle conseguenti all’inadempimento di TikTok, prevedendo anche un limite risarcitorio assolutamente inadeguato a fronte del rilevante valore economico dei dati personali e dei contenuti forniti dall’utente».

Tutte queste clausole, nella versione non più presente sul sito e sull’applicazione, erano state ritenute vessatorie. Ora, però, tutto è stato corretto seguendo proprio le indicazioni date dall’Antitrust, con tanto di pubblicazione in alto di quel messaggio visibile a ogni connessione sul social.