Cesare Sacchetti e la bufala della Russia che vuole scambiare Chauvin con Navalny

Il noto esponente delle bufale internazionali, ha condiviso sul proprio seguitissimo canale Telegram una notizia all'indomani della condanna per l'omicidio di George Floyd. Peccato che il sito di riferimento sia un portale satirico

23/04/2021 di Enzo Boldi

Si vende come giornalista controcorrente e sui social – tutti i social – continua a condividere notizie di politica ed economia internazionale che ammiccano a complotti (come quelli sul coronavirus e sui vaccini), ma anche sugli affari parlamentari italiani. Insomma, è la classica persona con cui andare al pub (quando riapriranno) per bere qualcosa insieme che possa acuire quel senso di disagio per la sua presenza. Eppure Cesare Sacchetti ha frotte di sostenitori, nonostante le sue pagine siano ricche di bufale paradossali, come quella condivisa pochi giorni fa sulla Russia che vorrebbe proporre agli Stati Uniti uno scambio: Alexei Navalny negli USA, Derek Chauvin (l’agente di Polizia condannato per l’omicidio di George Floyd) all’ombra del Cremlino. Peccato che la notizia sia state presa (e condivisa) da un noto sito satirico russo e no: Putin non considera Chauvin prigioniero politico.

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Con grande soddisfazione, Sacchetti ha condiviso questo articolo sul proprio canale Telegram (e solo lì ha oltre 15mila seguaci, oltre a tutte le altre pagine che ha sparse su tutti i social). Potenzialmente, dunque, almeno 15mila persone stanno credendo alla storia di Putin che considera l’assassino di George Floyd come un prigioniero politico.

Chauvin Prigioniero politico, Cesare Sacchetti

Citando alcuni passaggi dell’articolo che linka sul suo canale Telegram Cesare Sacchetti va in visibilio con il suo commento finale: «Capolavoro». Una estasi mistica che lo ha portato a non verificare la fonte. Un caso? No, un’abitudine.

Chauvin prigioniero politico, secondo la Russia: ma è un articolo satirico

La notizia definita un “capolavoro”, infatti, è stata pubblicata sul sito Panorama.pub. Un portale di informazione non affidabile? No, perché non è un portale di informazione. Anzi, come spiegato già in passato da Russia Beyond, si tratta di una piattaforma che produce e condivide articoli satirici. E l’intento dichiarato emerge anche andando a leggere la pagina about (usufruendo della funzione Google Traduttore, visti i caratteri in cirillico che non ne permettono un’immediata comprensione), in cui si palesano tutti gli intenti ironici di chi vi scrive.

Sacchetti di bufale

Insomma, ancora una volta Cesare Sacchetti propina ai suoi follower (che, ancora non si capisce il motivo, pendono pedissequamente dalla sue labbra) fake news spacciate per notizie vere e reali. Si è appioppato – come il famoso Padre Maronno di Maccio Capatonda – la santità del divulgatore di scomode verità e di previsioni mai avverate. Ma ha un seguito, perché le persone gli credono. Evidentemente ognuno ha il suo persona Jesus.

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