Intanto, è stato rimandato il lancio del ChatGPT Store

Si tratta dell'ennesima decisione a sorpresa, dopo quella di aprire una lista d'attesa per l'iscrizione a ChatGPT Plus

04/12/2023 di Gianmichele Laino

Poteva essere la novità di questa ultima parte del 2023. Probabilmente, sarà la novità dell’anno 2024, a meno di un ennesimo colpo di scena. Stiamo parlando del ChatGPT Store, quella piattaforma – annunciata da OpenAI – che avrebbe permesso a diversi utenti di mettere a disposizione delle versioni customizzate di ChatGPT. Praticamente, ben consapevoli che il chatbot può essere adattato e può essere declinato per varie mansioni o per vari argomenti (a seconda del dataset che viene installato a monte), OpenAI aveva pensato di dare la possibilità agli sviluppatori di creare tanti piccoli “figli” di ChatGPT, adatti alle varie esigenze della clientela. Lo scopo, ad esempio, è quello di creare un ChatGPT verticale, ad esempio, sugli articoli giornalistici che parlano di motori; uno sulle recensioni dei migliori ristoranti di Roma; un altro su tutti i segreti per curare le piante e così via (stiamo facendo degli esempi piuttosto divulgativi e piuttosto banali, ovviamente). I clienti che si troveranno ad acquistare queste versioni customizzate di ChatGPT potranno integrarle all’interno delle loro piattaforme – app o siti – per aggiungere un servizio in più al proprio business. Lo scopo, neanche a dirlo, è quello di incrementare il più possibile i dataset a cui poi ChatGPT potrà fare riferimento. Tuttavia, il lancio di ChatGPT Store – che era previsto a giorni – è stato rimandato, secondo una informazione acquisita da Reuters che, nelle ultime settimane, ha dimostrato di essere molto addentro alle cose di ChatGPT.

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ChatGPT Store: rimandato il lancio al 2024

«Anche se ci aspettavamo di renderlo pubblico questo mese, alcune cose inaspettate ci hanno tenuto occupati» – hanno scritto in una nota dal quartier generale di OpenAI. In effetti, ci sono state un bel po’ di cose inaspettate che hanno condizionato il novembre 2023 di OpenAI. In primo luogo – lo ricorderete – il caos intorno a Sam Altman, prima destituito dal board, poi reintegrato dopo che Microsoft lo aveva accolto a braccia aperte. Sicuramente è stata una delle questioni aziendali dell’anno, un mistero epocale che aveva concentrato le attenzioni anche dei non addetti ai lavori.

Ma non è stato l’unico evento imprevisto di questa ultima parte dell’anno. OpenAI era stata costretta – attraverso una dichiarazione dello stesso Altman – a interrompere le sottoscrizioni di ChatGPT Plus e ad aprire una lista d’attesa perché l’elevato numero di utenti non permetteva all’infrastruttura di OpenAI di offrire prestazioni performanti e in linea con quanto previsto dal pacchetto pay.

La domanda sorge spontanea: le “cose inaspettate” che hanno ritardato il lancio di ChatGPT Store riguardano solo la politica aziendale o riguardano anche l’infrastruttura tecnica di OpenAI? Paradossalmente, sarebbero più gravi motivazioni legate alla seconda opzione.

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