Calenda diffida di chi si oppone al Ceta: adesso manda via anche Zingaretti

14/03/2019 di Enzo Boldi

Lo scambio di tweet tra Carlo Calenda e Laura Boldrini ha riportato alla memoria una vecchia battaglia portata avanti dall’ex Ministro dello Sviluppo Economico a favore del trattato internazionale per il libero scambio tra il Canada e l’Unione Europea. Il cosiddetto Ceta è uno dei punti fondamentali del Manifesto Europeo ed è stato utilizzato per controbattere all’ex presidente della Camera che lo aveva accusato di aver usato bufale sovraniste durante la sua intervista a Luca Telese per Panorama. Ed ecco che dai social (e dai siti istituzionali) spunta un indizio che rimanda a Nicola Zingaretti.

Il neo-segretario del Partito Democratico, infatti, il 4 luglio del 2017 aveva twittato ribadendo il suo no (e quello della Regione che lui rappresenta) al Ceta. «Il Lazio dice no al Ceta. Chiediamo al Parlamento di fare lo stesso, difendiamo i nostri produttori e sapori da commercio ingiusto e senza regole». Un messaggio che, stando alle parole di Carlo Calenda, dovrebbe portare alla cacciata del governatore della Regione Lazio dal suo Manifesto Europeo, dato che i trattati per il libero scambio tra Canada e Unione sono considerati un elemento fondamentale e fondante dell’idea europeista dell’ex Ministro.

Ceta sì, Ceta no. Gli europeisti si dividono

«Laura ho detto una cosa differente. Ovvero che il partito di cui fai parte teorizza la necessità di un’alleanza con i 5S. Aggiungo, diffido degli europeisti a giorni alterni che si oppongono all’approvazione del Ceta con procedura europea e poi chiedono gli Stati Uniti d’Europa». Così aveva risposto, sempre via Twitter, Carlo Calenda a Laura Boldrini in merito alla polemica per quella tanto discussa intervista rilasciata a Luca Telese. Parole che, ora, aprono (o dovrebbero aprire) un nuovo capitolo sulla legittimità della permanenza di Nicola Zingaretti all’interno del Manifesto ‘Siamo Europei’.

Zingaretti fuori da ‘Siamo Europei’?

La questione non si limita al solo tweet contro il Ceta di Zingaretti. La Regione Lazio, infatti, proprio il 5 luglio 2017 (il giorno dopo il post del Governatore) aveva approvato all’unanimità una memoria contraria al trattato tra Canada e Unione Europea (con tanto di notizia pubblicata sul sito ufficiale della Regione). «L’accordo rischia di colpire profondamente il modello agricolo locale, i diritti dei lavoratori, il sistema sanitario e le norme a protezione dei consumatori e dell’ambiente – si legge nella nota -. E gli arbitrati potrebbero invadere, se non addirittura schiacciare, il potere legislativo dei parlamenti locali.  L’agroalimentare ‘made in Italy’ e, con esso, le produzioni del Lazio rappresentano una voce importante che contribuisce alla coesione sociale, attraverso lo sviluppo di occasioni e il miglioramento delle condizioni di lavoro». La domanda adesso è: Carlo Calenda caccerà Nicola Zingaretti dal Manifesto ‘Siamo Europei’?

(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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