Il centro che accoglie ragazzi cacciati da casa perché gay: già 15 richieste

02/11/2018 di Redazione

Ragazzi cacciati da casa perché gay. Sono già 15 le richieste da parte di giovani omosessuali allontanati dalle famiglie dopo aver fatto coming out, per avere ospitalità in una villa confiscata alla camorra in provincia di Caserta. La struttura è il primo Centro Lgbt del Mediterraneo. L’idea è nata da un’associazione di volontariato, Rain Arcigay Caserta Onlus, che, a seguito di un bando comunale, ha ricevuto l’immobile, lo scorso giugno, e che conta di avviare a breve gli ingenti lavori di ristrutturazione. Si tratta di un immobile di 300 metri quadrati all’interno di un grande parco nel territorio di Castel Volturno.

Ragazzi cacciati da casa perché gay, accolti dal centro Lgbt a Castel Volturno

L’obiettivo dell’associazione è quello di dar vita quanto prima ad un luogo di accoglienza temporanea per chi, discriminato dai propri familiari per l’orientamento sessuale, non ha né una casa né un lavoro. Bernardo Diana, uno dei fondatori di Rain Arcigay Caserta Onlus, ha fatto sapere: «Abbiamo già 15 richieste, cinque da parte di stranieri. Il fenomeno è sommerso, molto più diffuso di quanto si pensi».

Sono diverse le iniziative organizzate Rain Arcigay Caserta per aiutare ragazzi discriminati per il proprio orientamento sessuale. L’associazione – come si legge sulla pagina Facebook – ha aperto presso la propria sede uno sportello di ascolto psicologico Lgbt, descritto come «spazio sicuro, in cui sarà possibile aprirsi e confidarsi con personale esperto per poter ri-trovare gli strumenti per affrontare le piccole e grandi difficoltà della vita». È stato organizzato anche uno ‘spazio aperto‘ settimanale per giovani Lgbt tra i 14 e i 25 anni.

Il Centro Lgbt del Mediterraneo viene presentato come «uno spazio polivalente multifunzionale per attività sociali e culturali che si rivolge a tutte le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender» dove «saranno realizzate diverse attività messe in atto dai volontari dell’associazione nonché dai volontari del Servizio Civile e dal Corpo europeo di solidarietà, puntando fin da subito a mettere in rete i volontari con il resto d’Europa». L’iniziativa del Centro è destinata soprattutto per aiutare i ragazzi che si trovano ad affrontare «una particolare fragilità», ad esempio «chi sta cercando di riconquistare una piena autonomia, chi vuole sperimentare le proprie possibilità di vita indipendente, chi sta perdendo progressivamente la propria autosufficienza, infine chi ha un’esigenza alloggiativa temporanea e vincoli di reddito».

(Foto di copertina da archivio Ansa: un corteo Lgbt. Credit immagine: ANSA / GIORGIO ONORATI)

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