Salvini ha inviato ai prefetti una circolare sul censimento dei campi rom
16/07/2019 di Enzo Boldi
Salvini chiede un censimento rom ai prefetti di tutte le città italiane. Con una circolare diffusa in mattinata dal Ministero degli Interni, è stata richiesta una relazione «sulla presenza di insediamenti rom, sinti e camminanti» in tutto il Paese. Le risposte dovranno essere inviate al Viminale entro due settimane, dopodiché si provvederà allo sgombero di tutti quei campi che risulteranno abusivi. Nella circolare non si parla – come spesso accade in questi casi – di un piano per lo spostamento di tutti i rom, sinti e camminanti che saranno allontanati dai centri che risulteranno abusivi.
I prefetti, come indicato dalla circolare firmata da Matteo Salvini, hanno tempo due settimane per avviare e portare a termine le ispezioni dei diversi campi diffusi a macchia su tutto il territorio italiano. Saranno effettuati controlli, un vero e proprio censimento rom, su tutti gli assembramenti al fine di verificare quelli regolari da quelli non a norma. In realtà, però, i campi rom formali sono ben noti: sono 127 in tutto il nostro Paese.
Censimento rom, Salvini chiede un report sugli insediamenti regolari (ma che già si conoscono)
Secondo l’ultimo report dell’Associazione 21 luglio, infatti, oltre 15mila persone vivrebbero all’interno di questi campi rom formali e riconosciuti dalle istituzioni. Circa 9600, invece, si troverebbe a vivere all’interno di insediamenti informali di cui – proprio per la loro natura – poco si sa. Sta di fatto che il Viminale dovrebbe già essere a conoscenza di quali campi siano ufficialmente riconosciuti e quali siano abusivi.
Sono 127 i campi formali e riconosciuti
Ora i prefetti avranno due settimane per indicare al Viminale – e a Matteo Salvini – quali sono i campi rom regolari. Una notizia che dovrebbe essere già nota nelle stanze del Ministero dell’Interno e delle istituzioni dato che quei 127 (dato del 2018) sono stati ufficialmente riconosciuti. Poi si procederà con gli sgomberi di quelli irregolari.
(foto di copertina: ANSA/ELISABETTA BARACCHI)