La deputata M5S che vive in una casa popolare perché non ha comunicato il suo lavoro alla Camera

22/01/2019 di Enzo Boldi

Sarà che la casa popolare in cui vive si trova nella zona di Collegno, passata alla storia per la vicenda dello ‘Smemorato’, ma dopo il caso della casa popolare tolta alla madre della senatrice Paola Taverna nel Movimento 5 Stelle si apre una nuova ferita. Protagonista della vicenda è la deputata Celeste D’Arrando, ripresa dalla Atc (Agenzia Territoriale per la Casa) di Torino per non aver comunicato il suo nuovo lavoro (da parlamentare) e – di conseguenza – il suo nuovo status social, economico e patrimoniale.

Celeste D’Arrando vive insieme alla madre e alla sorella in un alloggio popolare del Villaggio Leumann, nella cintura ovest di Torino. Per quella casa, gestita dall’ente che cura l’edilizia sovvenzionata sotto la Mole, la deputata M5S paga 115 euro di canone mensile. Fino a ora. L’Atc, infatti, dopo aver effettuato alcuni controlli, ha redarguito la parlamentare grillina e l’ha invitata a pagare oltre mille euro di canoni arretrati e non pagati.

Celeste D’Arrando, la deputata M5S che vive in una casa popolare

Ma non finisce qui. Celeste D’Arrando non ha ancora comunicato all’ente il suo nuovo lavoro, quello di rappresentante del popolo italiano alla Camera dei deputati. Un bel salto sia professionale che di stipendio. Questa variazione del suo stato economico, infatti, non può andare di pari passo con il vivere all’interno di un alloggio popolare convenzionato. Il limite massimo per mantenere il diritto alla casa, infatti, è di 42mila euro (mentre 21mila è quello per ottenere il diritto a un alloggio popolare). Cifre che vengono di gran lunga superate dallo stipendio che Celeste D’Arrando percepisce dall’inizio dell’ultima legislatura, che ora rischia di dover anche abbandonare la casa di Collegno.

La giustificazione: «Aspettavo i controlli da parte loro»

La deputata M5S si è giustificata così: «Ogni due anni l’Atc esegue un censimento socio-economico dei nuclei assegnatari delle case popolari per verificare se esistono ancora i requisiti per la permanenza nell’alloggio e per aggiornare i canoni di locazione. Censimento che abbiamo regolarmente fatto nel 2016 e che aspettavamo di fare anche nel 2018, proprio per comunicare anche la mia variazione di reddito in virtù del mio ruolo di PortaVoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei deputati dopo le elezioni del 4 marzo 2018. Censimento che però non è stato ancora effettuato dall’Agenzia». L’Atc, però, non ci sta e ricorda alla deputata che deve essere chi usufruisce di un alloggio popolare a comunicare le variazioni del proprio reddito. E anche in maniera molto repentina.

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

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