Marianna Pepe è morta per «insufficienza cardiorespiratoria, nessun segno di violenza»

12/11/2018 di Redazione

Marianna Pepe, l’ex campionessa di tiro a segno trovata senza vita giovedì a Muggia, comune poco distante da Trieste, ha avuto una «morte improvvisa conseguente a insufficienza cardiorespiratoria da edema polmonare secondario a verosimile polintossicazione da diverse sostanze». È quanto ha scritto il medico legale sulle cause del decesso della 39enne, che tra l’altro «non ha rilevato segni di violenza». A darne notizia è stata una nota della Procura di Trieste che coordina le indagini, e che ha già conferito l’incarico per l’autopsia, che sarà svolta mercoledì.

Marianna Pepe morta per «insufficienza cardiorespiratoria», nessun segno di violenza

Marianna Pepe, caporalmaggiore dell’Esercito, cinque volte campionessa italiana nella specialità carabina, è deceduta l’8 novembre nell’appartamento di un amico dove aveva passato la notte. L’autopsia dovrà ora stabilire se «effettivamente le cause del decesso sono riferibili all’assunzione di sostanze esogene o ad altre cause». In questo senso, «indagini sono in corso per chiarire la responsabilità di chi ha fornito alla donna tali sostanze». La Procura di Trieste inoltre precisa che la famiglia era seguita dai Servizi sociali che sul caso avevano redatto varie relazioni. Si stanno «doverosamente compiendo tutte le indagini per ricostruire i fatti e verificare le responsabilità di ogni soggetto coinvolto», conclude la nota.

Il procedimento a carico dell’ex compagno per maltrattamenti

La Procura oggi ha anche riferito di un procedimento per recenti episodi di maltrattamenti nei confronti di Demis Corda, l’ex compagno di Marianna Pepe, precisando che la vittima più volte aveva denunciato l’uomo ma poi aveva aveva sempre ritirato le querele in quanto era un «bravo padre» e che, benché la relazione tra loro fosse finita, la rispettava. Una situazione confermata alle forze dell’ordine il 30 ottobre scorso. Nella nota del Procuratore capo di Trieste Carlo Mastelloni si legge che Corda era stato rinviato a giudizio per ipotesi di maltrattamenti relativi ad episodi avvenuti negli anni 2014 e nel 2015. Di quelli denunciati, il Gup di Trieste aveva ritenuto sussistenti solo alcuni episodi di lesione per i quali, comunque, aveva dichiarato di non doversi procedere per remissione di querela da parte della donna.

Marianna Pepe, infatti, aveva dichiarato che dopo la denuncia le violenze erano cessate e che il compagno era stato collaborativo anche nella gestione del figlio. Agli atti è però «pendente un ulteriore procedimento per più recenti episodi di maltrattamenti rispetto ai quali l’1 ottobre 2018 la donna aveva riferito di aver ritirato le precedenti denunce in quanto l’uomo era un ‘bravo padre’ e che, successivamente, vi era stato solo un episodio di violenza fisica».

In seguito alla morte di Marianna Pepe sono indagate due persone.

(Foto di copertina dalla pagina Facebook ‘Marianna Pepe’)

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