Cathy La Torre, vittima di odio online per un post (sbagliato) della Lega, risponde a Salvini

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Cathy La Torre ha risposto al post della Lega e a Salvini, che l'hanno accusata di aver indossato una maglietta contro la polizia

Matteo Salvini e la Bestia colpiscono in maniera chirurgica e studiata le persone. Non è mai un caso quando qualcuno finisce nel bersaglio della Lega e oggi è toccato a Cathy La Torre. Già recentemente vittima di insulti perché ha denunciato il per Revenge Porn su Telegram, Cathy La Torre ha manifestato la volontà di candidarsi come sindaco di Bologna e – tramite social e con il suo lavoro di avvocatessa a favore dei diritti Lgbtq – sta ottenendo un certo consenso. «Son finita in quel gran tritacarne che è la Bestia», scrive lei stessa su Instagram, andando a sbugiardare un post condiviso dalla Lega che voleva accusarla di essere contro la polizia.



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Il post della Lega che incita all’odio contro Cathy La Torre



Cathy La Torre ha condiviso il post su Facebook e su Instagram provando che quanto affermato dalla Lega era falso. Il partito di Salvini ha pubblicato una foto dell’avvocatessa durante un Pride con indosso una maglietta con sopra stampato: «Frociaria di Stato». Potrebbe sembrare un insulto alla Polizia di Stato, come ha sottolineato la Lega: «Ridicolizza chi indossa una divisa, si candida a sindaco di Bologna. Ma chi la vota?». Il post, come ha poi provato La Torre, è sbagliato e la maglietta è stata decontestualizzata per servire agli scopi della Lega, screditare La Torre e farle perdere popolarità prima della candidatura a sindaco.

La spiegazione di Cathy La Torre per la maglietta con «Frociaria di Stato»



Cathy La Torre ha ampiamente spiegato le ragioni che l’hanno spinta a indossare quella maglietta che era tutto fuorché contro la polizia. Nel post Instagram l’avvocatessa riporta anche gli insulti di cui è stata vittima, quelli dei follower di Salvini, che non si sono risparmiati lesbofobia e misoginia. La stoccata a Salvini arriva non solo specificando che la maglietta l’ha indossata come messaggio preciso per Salvini e con l’intento di «ricordare all’ex Ministro dell’Interno che in Italia esiste un altro “corpo” dello Stato che lui avrebbe dovuto ricordare e proteggere: gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, transgender». La Torre ha infatti contrapposto la foto pubblicata dalla Lega a quella di Matteo Salvini che indossa la maglietta con su scritto “Padania is not Italy”.