Giorgia Meloni attacca per lo «stupro nel centro sociale». Ma la porta è stata forzata

21/08/2019 di Redazione

Un episodio grave di cronaca che è avvenuto qualche giorno fa, ma che è emerso soltanto nelle ultime ore. Nei locali del centro sociale occupato Castellazzo a Ivrea si sarebbe verificato uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza. Quest’ultima, una minorenne di 17 anni, sarebbe stata portata nei locali del centro sociale occupato da un conoscente. In seguito si sarebbero aggregate anche altre persone che l’avrebbero violentata. La ragazza si è recata subito in pronto soccorso, dove è stata dimessa con un referto che gli inquirenti hanno definito «piuttosto dubbio», perché non sarebbero state riscontrate particolari lesioni sul suo corpo.

Castellazzo, il tweet di Giorgia Meloni sulla violenza sessuale nel centro sociale

L’episodio è stato immediatamente commentato da Giorgia Meloni che, con un tweet e con un post sui social network, sembra attribuire la responsabilità di quanto accaduto ai ragazzi del centro sociale occupato del Castellazzo. «Ennesima violenza all’interno di un centro sociale – ha scritto la Meloni -. La mia piena vicinanza alla ragazza e tolleranza per questi criminali. Fratelli d’Italia, da sempre, chiede l’immediata chiusura dei centri sociali, vere e proprie zone franche dove droga e illegalità regnano sovrane».

Mettendo in correlazione l’episodio con la chiusura dei centri sociali, Giorgia Meloni fa passare il messaggio che siano stati proprio i ragazzi che portano avanti l’occupazione a essersi resi protagonisti dello stupro. Tuttavia, si deve registrare anche la testimonianza del collettivo che occupa il centro sociale Castellazzo. Questi ultimi affermano che il luogo è chiuso dal 9 al 27 agosto e che, pertanto, chi è entrato all’interno ha sfondato la porta e ha forzato il lucchetto dell’edificio.

Le dichiarazioni dei ragazzi del Castellazzo di Ivrea

«Questi bastardi schifosi – scrivono dal centro sociale -, del tutto estranei alla nostra realtà politica, nei giorni successivi (alla chiusura del centro sociale, ndr) hanno scassinato la porta, tagliando il lucchetto nuovo e il suo supporto. Il 12 agosto alcuni componenti del collettivo si sono accorti dell’effrazione, oggetti non nostri all’interno e sedie spaccate. Esprimiamo solidarietà alla ragazza vittima degli abusi, a chi ha commesso questo atto diciamo solo che gli conviene costituirsi o emigrare il più lontano possibile».

Insomma, la situazione non sembra affatto così lineare come è stata descritta da Giorgia Meloni. Un altro tweet uscito fuori con un po’ troppa fretta?

(Il centro sociale occupato (foto da Facebook) e il tweet di Giorgia Meloni)

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