CasaPound ci spiega che il fascismo, prima di tutto, è sorriso
05/10/2018 di Enzo Boldi

Oggi, venerdì 5 ottobre 2018 è la Giornata Mondiale del sorriso. Sui social sono state condivise milioni di foto di persone felici a testimonianza della storica frase di Charlie Chaplin «Un giorno senza sorriso è un giorno perso». E scorrendo su Twitter i vari post con all’interno la parola «sorriso», appare un tweet – con tanto di foto – abbastanza destabilizzante. La firma è quella di Luca Marsella, Consigliere di CasaPound a Ostia, Municipio del Comune di Roma sul litorale laziale.
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«Il fascismo è prima di tutto sorriso», si legge nel testo che accompagna una foto. Il tutto condito da un’emoticon sorridente e da una bandiera nera. Insomma, senza nascondersi, un chiaro riferimento al fascismo, come ricordato dallo stesso Marsella nel suo tweet. Per la cronaca, lo stesso Consigliere di CasaPound neanche sorride in quella sua foto.
Il fascismo è prima di tutto sorriso. 😁🏴 pic.twitter.com/Cm84SfeYq3
— Luca Marsella 🇮🇹 (@MarsellaLuca) 2 ottobre 2018
Casapound e il sorriso del fascismo
Il tweet non è di oggi, ma risale ad alcuni giorni fa. Esattamente al 2 ottobre. Ma quel che conta è il messaggio che Luca Marsella ha voluto condividere con il web, che non l’ha presa proprio bene. Immancabili le risposte ironicamente polemiche con tanto di riferimento all’esposizione a testa in giù di Benito Mussolini a Piazzale Loreto, così come numerose sono state le repliche che hanno ricordato al Consigliere di Casapound a Ostia come il fascismo sia un reato.
E il riso abbonda sulla faccia degli stolti… Tutto quadra 👌🏽
— Alis (@ARossolimone) 5 ottobre 2018
Che sorriso aveva mio nonno in guerra eh? Per non parlare di mia nonna quando l’hanno presa a schiaffi perché non aveva più oro da dare alla Patria. Che sorriso avevano quelli che hanno visto il Duce a testa in giù, Ah, no, loro lo avevano davvero il sorriso! Che sollievo fu!
— FatimaAntiFascista (@FatimaAntiFasci) 5 ottobre 2018
Ti informo che il fascismo non è contemplato dalla carta costituzionale, anzi, sarebbe proprio un reato. Mi chiedo come sia possibile che ci si possa candidare proclamandosi fascisti conclamati
— Antonella L (@twittanto2) 5 ottobre 2018
Casapound e la strategia social di Luca Marsella
Fatto sta che, forse è bene ribadirlo, che l’apologia di fascismo in Italia continua a essere un reato. Fin dal 1952. Le strategie social di Luca Marsella, forse, dovrebbero essere riviste, anche considerando lo shitstorm che ha attirato con questo suo tweet. Ma forse è la strategia del «molti nemici, molto onore».
(foto di copertina: da profilo Twitter di Luca Marsella)