«Io e Lanzalone a cena in tavoli diversi», ma è stato Casaleggio ad aver prenotato tutto il ristorante

17/06/2018 di Redazione

Davide Casaleggio si era giustificato così, affermando di aver visto Luca Lanzalone sì in un ristorante romano ma che tuttavia i due avessero mangiato in tavoli diversi. C’è solo un problema: lo stesso esponente della Casaleggio spa ha prenotato tutto il ristorante (il Pipero di Roma, una stella Michelin) per una cena di raccolta fondi per l’Associazione in memoria del padre Gianroberto.

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Lo rivela il Corriere della Sera:

La verità è che quella sera – il giorno prima dell’arresto del manager – Casaleggio e Lanzalone erano seduti distanti ma non si sono trovati per caso nello stesso locale. Il ristorante è Pipero, uno dei migliori della Capitale. Tutto il ristorante viene prenotato da un’agenzia, per conto dell’Associazione Gianroberto Casaleggio, fondata nel 2017 dal figlio Davide, la moglie Sabina e dall’amico Roberto Giacomelli. Associazione culturale ben inserita nella galassia del Movimento, tanto che è la promotrice di Sum a Ivrea, la “Leopolda” dei 5 Stelle. Come ci sia finito Lanzalone in quella serata, che aveva lo scopo di raccogliere fondi, non è chiaro. Ma si può intuire. Perché in M5S godeva di grande credito. Potrebbe essere stato invitato ma potrebbe essersi anche “imbucato”. Perché, come spiegano molti ora, Lanzalone aveva il vizio di mettersi in mostra e di “milantare credito”.

Casaleggio-Lanzalone, parla Roberta Lombardi

Nel frattempo sulla vicenda cominciano ad arrivare le prime, forti, prese di posizione. Roberta Lombardi, uno dei volti più noti del M5S, ha dichiarato che il “Movimento non è composto da persone diverse rispetto a quelle degli altri partiti. Ha grandi moralità, ma può essere attaccato. Non è questione di superiorità, ma noi, a differenza degli altri, non possiamo fallire nella reazione e nella risposta a questi casi“.

Che il M5S sia “scalabile”? Secondo Lombardi no, “ma penetrabile sì. Basti pensare al caso di Raffaele Marra in Campidoglio. Noi purtroppo entriamo in ambienti per loro natura ostili, penso al Comune ma anche ai ministeri, e spesso e volentieri siamo come Dante: ci serve un Virgilio che ci conduca in questi inferni“.

E cosa dovrebbe fare Alfonso Bonafede, attuale ministro della Giustizia che per primo ha “portato dentro” Lanzalone negli ambienti pentastellati? Dovrebbe fare chiarezza? “ – risponde Lombardi al Gazzettino – non c’è niente di illecito e strano a presentare un manager che si pensa essere capace e che ha ben lavorato. Ma proprio per questo devono mettere le cose in chiaro, fugare i dubbi. Non siamo come gli altri, siamo il M5S“.

(Foto credits: Ansa)

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