La poliziotta che scrive zecca, tr*ia e terrorista a Carola Rackete e che poi dice «mi sa che ho esagerato»
21/02/2020 di Gianmichele Laino
«Siamo verificando la sua effettiva riferibilità al dipendente di questa Amministrazione. In caso di esito positivo, verranno presi tutti i provvedimenti del caso». È la risposta della Questura di Grosseto rispetto a un post pubblicato da una poliziotta della sezione locale in merito a Carola Rackete. Parole molto forti, arrivate a commento della sentenza della Cassazione che ha spiegato, in maniera definitiva, perché è stato un errore arrestare la capitana della Sea Watch 3, all’indomani del suo sbarco a Lampedusa.
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Carola Rackete e le presunte offese della poliziotta di Grosseto
Le parole scritte nel post erano molto offensive: «È inutile – avrebbe scritto la poliziotta – che vi sforziate di dare dignità a questa lurida zecca di sinistra per avere visibilità: è solo una terrorista che farà la fine che merita e voialtri siete una pletora di mummie, completamente decontestualizzate dalla vita reale, talmente adusi a spaccare il capello in 4 da dimenticare pure di che cosa state parlando. Questa troia ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza, cioè pubblici ufficiali, onesti e fedeli alle istituzioni. E gli ospiti di questa povera stronza non fuggono da un cazzo di niente. Coglioni».
Anche se Carola Rackete non viene mai nominata nel post, le circostanze puntuali riferite all’episodio che ha visto protagonista la capitana tedesca e l’immagine dell’articolo che è stato allegato alle parole della poliziotta mostrano in maniera inequivocabile il bersaglio di questa sua aspra critica. La stessa poliziotta, dopo aver cancellato il post, ne ha scritto un altro di scuse: «Mi sa che ho esagerato e mi scuso pubblicamente. Ciò non toglie che continuo a pensare delle ong quello che penso».
Gli accertamenti della Questura, nel frattempo, andranno avanti. Mentre la politica ha già reagito in merito a quanto accaduto, condannando le parole d’odio rivolte a Carola Rackete. Tra le posizioni più forti, quelle del deputato di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: «Non ci accontenteremo di parole di circostanza, vogliamo sapere quali provvedimenti verranno assunti nei confronti di una persona che non può certo rappresentare lo Stato e difendere i valori della nostra Costituzione».