Sea Watch 3, sbarcano i migranti. La capitana Carola Rackete è stata arrestata
29/06/2019 di Enzo Boldi
Questa notte, poco dopo le 3, la nave Sea Watch 3 è stata fatta attraccare nel porto di Lampedusa. I 40 migranti rimasti a bordo sono stati fatti sbarcare, mentre la Guardia di Finanza ha prelevato e posto in stato di arresto la capitana Carola Rackete. Contro di lei diverse accuse, tra cui quella di tentato naufragio per aver urtato una motovedetta della GdF durante le concitate fasi del tentativo di avvicinamento forzato al molo dell’isola.
I quaranta migranti a bordo della Sea Watch 3, che si trovavano sulla nave da oltre due settimane dopo il soccorso in mare e le giornate passate al limite delle acque internazionali italiane dopo il divieto firmato dal Viminale (e controfirmato dai ministri Toninelli e Trenta) dopo lo sbarco avvenuto alle prime luci dell’alba sono stati trasferiti all’hotspot di Lampedusa che era stato svuotato – con gli altri trasferiti in quello di Porto Empedocle – nel tardo pomeriggio di venerdì proprio per far spazio a loro.
Sbarca la Sea Watch 2, arrestata Carola Rackete
Subito dopo lo sbarco dei 40 migranti, la Guardia di Finanza ha provveduto a mettere in stato di arresto la capitana della nave Carola Rackete, già indagata nel corso della giornata di ieri dalla Procura. La 30enne tedesca, da quanto si apprende, sarà messa agli arresti domiciliari, anche se c’è da capire quale sarà il luogo in cui verrà fisicamente espletata la misura cautelare nei suoi confronti.
Hanno arrestato la #Capitana.
Ha forzato il blocco. Ha salvato 40 persone.
Stima.#CarolaRackete #SeaWatch3 #SeaWatch #Lampedusa pic.twitter.com/kwQ6TrzVEk— Beatrice Brignone (@beabri) June 29, 2019
La motovedetta urtata e il tentato naufragio
A Carola Rackete sarebbe stata contestata (oltre all’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) la violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione, che riguarda esattamente il comportamento del comandante o dell’ufficiale che commette atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale, ed è punibile con la reclusione da tre a dieci anni. Durante il tentativo di forzare il blocco e l’alt della Guardia di Finanza, infatti, la capitana ha urtato una motovedetta delle Fiamme Gialle. Nel frattempo la Sea Watch 3 è stata sequestrata e portata a due miglia dal porto di Lampedusa.