L’avvocato Taormina denuncia il governo per epidemia colposa

05/04/2020 di Enzo Boldi

Carlo Taormina fa sul serio. Il noto avvocato (ex deputato ed ex sottosegretario al Ministero degli Interni del governo Berlusconi) ha depositato la propria denuncia contro il governo: l’accusa è quella di epidemia colposa e strage, legata al Coronavirus. Secondo il legale, infatti, lo Stato italiano avrebbe impiegato troppo tempo per prendere i provvedimenti di chiusura e interruzione delle attività lavorative – il famoso lockdown -, mentre era a conoscenza dell’emergenza sanitaria da tempo.

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A riportare la notizia è stato il quotidiano romano Il Tempo che ha ripreso anche alcune delle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dall’avvocato ed ex deputato della Repubblica Italiana: «Sapevano tutto dal 5 gennaio perché avvertiti anche dai cinesi che avevano raccomandato di chiudere tutto e subito e avevano cinesi ricoverati allo Spallanzani. L’OMS aveva dichiarato lo stato di emergenza preannunciando la pandemia.Loro hanno dichiarato lo stato di emergenza il 31 gennaio. Questo potrebbe essere addirittura dolo eventuale rispetto alla criminale propagazione del virus, ma certamente è senza discussione epidemia colposa». In realtà, l’OMS ha dichiarato la pandemia globale lo scorso 11 marzo, quando già erano state disposte le prime chiusure in Italia con il primo DPCM.

Carlo Taormina e la denuncia per epidemia colposa

Secondo Carlo Taormina, il governo ha impiegato 40 giorni per prendere i provvedimenti di chiusura delle attività, con la quarantena obbligatoria per i cittadini. Fa riferimento non solo alle prime avvisaglie delle coppia cinese ricoverata allo Spallanzani di Roma, ma anche alla dichiarazione di Stato di emergenza che risale al 31 gennaio scorso. Per l’avvocato, tutti i morti che si sono accumulati sono figli di quel ritardo decisionale. «Muoiono in media 800 cittadini italiani al giorno, cioè più di 30 ogni ora,sempre come conseguenza di quei maledetti 40 giorni durante i quali hanno fatto circolare liberamente il virus determinando l’accatastamento di contagiati e quindi di morti – ha sottolineato il legale -. I morti ci sono stati prevalentemente in casa dove le ambulanze chiamate non arrivavano sapendo che negli ospedali non c’era possibilità di assisterli per mancanza di respiratori e letti di terapia intensiva

Il reato di epidemia colposa

Il reato di epidemia è previsto dall’articolo 438 del codice penale recita così: «Chiunque cagiona un’epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l’ergastolo». Una versione un po’ diversa. Per questo motivo Taormina parla di strage, sottolineando le lacune e i ritardi del governo.

(foto di copertina: da profilo Instagram di Carlo Taormina)

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