Bimbo ucciso a Cardito, il compagno della madre racconta i dettagli di quel raptus

30/01/2019 di Enzo Boldi

Con il passare delle ore emergono nuovi dettagli sull’omicidio del piccolo Giuseppe, il bimbo ucciso a Cardito (Napoli) dal compagno della madre. L’uomo fermato, l’italo-tunisino Tony Essoubti Badre, ha già confessato le proprie responsabilità per la morte del bambino e il ferimento della sorella (Noemi, sei anni), ma ora arriva il racconto di quegli istanti in cui si è perpetrato l’atroce delitto che avrebbe potuto avere dimensioni ancora più gravi.

«Ho colpito i bambini con calci e pugni ed anche con il manico della scopa – ha detto l’uomo al gip durante l’udienza di convalida del fermo nel carcere napoletano di Poggioreale -. Ho perso la testa, sono distrutto». A evitare un bilancio ancora più grave all’interno di quella casa di Cardito sarebbe stato l’intervento della compagna e madre dei due bambini vittime delle violenze.

Cardito, la madre ha tentato di fermare la furia del suo compagno

A scagionare la donna, la 31enne Valentina Casa, da ogni responsabilità è stato lo stesso compagno che ha spiegato come sia stata lei a intervenire mentre lui riempiva di botte due dei tre figli, rei di aver rotto un letto. Un tentativo che è riuscito solamente in parte, con la furia dell’uomo che si è abbattuta in particolar modo sul piccolo Giuseppe (di soli sette anni) che non ha resistito ai calci, pugni e ai colpi con il manico della scopa che Tony Essoubti Badre ha scagliato su di lui in un raptus di pura violenza immotivata.

Confermato il fermo per il 24enne

L’uomo quindi, anche da quel che racconta il suo legale fuori dal carcere di Poggioreale, ha confessato che si è trattato di un istante di follia incontrollabile, ma gli inquirenti stanno indagando per verificare se in precedenza il rapporto tra lui e la madre dei tre bambini fosse privo di tensioni. Ora non è escluso che per l’uomo possa essere richiesta la perizia psichiatrica. Nel frattempo è stato confermato il fermo in carcere per il 24enne autore del massacro di Cardito.

(foto di copertina: Ansa)

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