Nelle carceri curde anche quattro italiani: «Migliaia i jihadisti reclusi, non sappiamo per quanto riusciremo a contenerli»

Adnkronos ha rivelato che nelle carceri curde nella Siria settentrionale ci sarebbero anche quattro italiani. Si tratterebbe di una donna con i suoi due figli e un uomo militante dell’Isis. Proprio il rischio della fuga dei tanti jihadisti detenuti nelle carceri Ypg è l’allarme lanciato da Ahmad Yousef, membro del consiglio esecutivo della federazione della Siria del Nord.

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A confermare ad Aki-Adnkronos international la presenza di italiani nelle carceri gestite dalle Unità di protezione del popolo (Ypg) curde sono fonti vicine all’Amministrazione autonoma curda: in particolare sarebbe stato Anwar Muslem, presidente della regione dell’Eufrate ed ex sindaco di Kobane, a rivelare ad Aki la presenza di “italiani” nelle carceri delle Ypg. Una notizia poi confermata ad Adnkronos Italia anche da fonti legate all’Intelligence.

Uno degli italiani è un militante dell’Isis, cosi come altri 12mila jihadisti e 70mila loro familiari che sono per ora ancora sotto il controllo delle forze curde all’interno delle prigioni. La delegazione curda in questi giorni a Roma ha però sollevato il problema che, dovendo far fronte ai nuovi attacchi, la popolazione curda non più garantire il controllo dei detenuti. «Quando la Turchia entrerà nel Rojava non potremo più controllare i detenuti dell’Isis che attraverso la Turchia si sparpaglieranno in tutto il mondo perché sono cittadini di 52 Paesi» ha dichiarato durante un discorso alla Camera il membro del consiglio esecutivo, Ahmad Yousef. Allarme a cui ha fatto eco anche Dalbr Jomma Issa, comandante delle unità femminili delle Unità di protezione del popolo curdo (Ypj), evidenziando che i jihadisti in carcere «sono molto pericolosi non solo per i curdi, ma per l’intera umanità». «Noi non pensiamo di rilasciarli – ha aggiunto – ma non sappiamo neanche noi fino a quando possiamo sorvegliarli».

(credits immagine di copertina:ANSA / ROJAVA INFORMATION CENTER)

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